Vacche al pascolo durante la mungitura dei contribuenti
I contribuenti onesti rischiano di pagare quel che gli allevatori troppo furbi non hanno pagato, cioè le multe delle quote latte. Ovviamente i produttori vanno incoraggiati, ma non così. Lo Stato potrebbe dare indirizzi utili a far funzionare il sistema avvicinando produttore e consumatore, evitando sforamenti illegali. Da anni serve una riorganizzazione del settore e invece l’unica battaglia dello Stato italiano è stata quella di non pagare le multe, per iniziativa della Lega che ne ha fatto una questione d’onore. Ora che siamo in recessione torna lo spettro delle multe non pagate. Ce lo spiega la newsletter della Libera associazione agricoltori, padrona del giornale La Provincia in società con Arvedi.
QUOTE LATTE, ITALIA MESSA IN MORA DA BRUXELLES
Ancora una volta la Commissione europea ha esortato l’Italia a porre rimedio alle carenze nelle azioni di recupero dei prelievi sulle eccedenze dovuti dai produttori lattiero-caseari che hanno superato le quote individuali negli anni in cui il paese ha superato le quote latte nazionali. Bruxelles contesta all’Italia di non avere ancora adottato le misure per recuperare i prelievi dovuti tra il 1995 e il 2009, che si stima corrispondano a un importo complessivo di almeno 1,42 miliardi di euro e che sono in gran parte ancora non riscossi. La Commissione ha sottolineato la necessità di rimborsare tale somma al bilancio dello Stato, per evitare che le conseguenze ricadano sui contribuenti italiani. Il mancato recupero di questi prelievi vanifica le azioni intraprese a livello europeo per stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari. La Commissione ha inviato all’Italia una lettera di messa in mora, concedendole un termine di due mesi entro il quale presentare eventuali osservazioni; dopo averle esaminate, potrà chiedere allo Stato italiano di intraprendere le misure necessarie per conformarsi al regime delle quote entro un determinato intervallo di tempo.
CONFAGRICOLTURA: CHIUDERE LA QUESTIONE QUOTE
Non stupisce Confagricoltura, la lettera della Commissione europea che
intima all’Italia di riscuotere 1,42 miliardi di euro di “multe” per il superamento
delle quote latte negli ultimi quindici anni. È un brutto capitolo che conferma
quanto già evidenziato dalla Corte dei Conti con la relazione di fine 2012, che
il quadro dei mancati pagamenti ha determinato un notevole danno all’Erario
e pesanti distorsioni della concorrenza; a danno degli allevatori onesti che hanno rispettato le quote di produzione o pagato i prelievi sulle eccedenze in caso di superamento dei limiti. Un brutto capitolo che si deve per sempre ed al più presto, chiudere. Confagricoltura condivide le affermazioni del ministro delle Politiche Agricole De Girolamo che esprime la sua ferma volontà politica di far rispettare le regole e risolvere al più presto una vicenda negativa anche per tutti i cittadini italiani. http://www.confagricoltura.it/ita/press-room_anno-2013/giugno/