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Il prezzo della felicità

Creato il 14 settembre 2010 da Simone D'Angelo @SimonDangel


La felicità con i soldi ne “La banda degli onesti”

«I soldi non fanno la felicità. Ma aiutano», dice un famoso proverbio popolare. Ora ci si mettono anche gli americani a verificare se è vero o no che i soldi non sono tutto nella vita, ma “fanno”, e anche molto.

Due nomi noti tra gli economisti statunitensi, Angus Deaton e Daniel Kahneman (premio Nobel per l’Economia nel 2002), hanno setacciato i risultati di un sondaggio per il Wellbeing Index (Indice del Benessere) condotto dalla Gallup su 450 mila americani tra il 2008 e il 2009. La ricerca ha prodotti dei risultati interessanti, secondo i quali il livello di felicità cresce con il reddito. Al limite dei 75 mila dollari annui (circa 60 mila euro) se si aggiunge altro denaro si ottengono variazioni minime del livello di benessere percepito o al massimo intervengono altri fattori, ad esempio la sensazione del successo personale.

Sotto la soglia, invece, la sensazione di benessere mano a mano svanisce perché è più dura riuscire a vivere con tranquillità e non si è più in grado di godersi la vita. Anzi le persone che contano su un reddito sotto la soglia dei 75 mila dollari man mano che si scende sono sempre più esposte a tristezza, stress, aumentano le paure di una malattia, del divorzio e di rimanere soli. Tutte esperienze negative che, quindi, si amplificano.

Un esempio? Il 50,5% dei divorziati con meno di mille dollari al mese è infelice contro un 24,4% di chi gode di entrate oltre i 3 mila dollari al mese. Il 44,5% sotto i mille dollari si sente triste nei weekend contro il 17,1% di chi sta nella fascia superiore.

A proposito, lo studio riporta anche una piccola classifica. Gli americani si trovano appena al 9° posto nella classifica mondiale delle persone felici. Davanti a loro non solo i soliti scandinavi ma anche canadesi, olandesi, svizzeri e neozelandesi. Chissà come siamo posizionati noi italiani…

foto:flickr

Il prezzo della felicità

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