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Il prezzo della vendetta

Da Gabriele Damiani
Tra la fine degli anni Venti del secolo passato e la metà del decennio successivo, sulle colline di quell’angolo di Sicilia che circonda Noto, rinomato scrigno barocco, si consuma l’avventuroso dramma di un giovane uomo, Paolo Spalla, meglio conosciuto con l’appellativo di Tuono. Paulu Truonu, in siciliano.Paolo è un assassino. Sordo ai consigli del fraterno amico Gaetano Sulari, ha ucciso lo zio arciprete, che lo aveva defraudato dell’eredità paterna, e ha inoltre ammazzato un manigoldo che aveva accoltellato Sulari, salvatosi per un soffio, quando questi cercava di assistere il padre malato. Ma la sua vendetta lucida e fredda è stata compiuta ben prevedendo le conseguenze. Ponendosi al di fuori della legge avrebbe dovuto affrontare una vita da braccato. E Paolo, ciò malgrado, non si è sottratto alla sua scelta deliberata.‘‘Lunedì di Pasqua’’ ci narra dunque le eccitanti vicende di una lunga caccia all’uomo. L’aitante brigadiere dei carabinieri che alla fine catturerà il fuorilegge ne ricava però magre soddisfazioni. Il militare ha sì compiuto senza risparmiarsi il suo dovere, tribolando in estenuanti appostamenti, perlustrazioni in aperta campagna, notti all’addiaccio e scontri a fuoco. Tuttavia la spunterà sul latitante non grazie a un leale duello cavalleresco, bensì per mezzo dell’inganno. Paolo s’innamora infatti di Paolina, ricambiato da principio con passione, e quell’amore diverrà per lui acido fiele.Coloro i quali si battono contro Tuono schierati dalla parte della legge lo avranno perciò in pugno senza innocenza. Senza innocenza e senza nulla di cui andare orgogliosi.
Il romanzo di Corrado Sebastiano Magro presenta una rara e sorprendete caratteristica. ‘‘Lunedì di Pasqua’’ si lascia difatti leggere e rileggere con accanito fervore. Merito del fraseggio agile e fluido. Merito della vivida descrizione del contesto storico-sociale e degli scenari naturali. Merito degli avvincenti colpi di scena. E merito, soprattutto, del fascino dei protagonisti.Un fascino, il loro, interiore, si badi, non semplicemente esteriore. Paolo Spalla, il brigadiere Falange, Paolina Sgarramo piacciono e attirano la nostra attenzione non soltanto perché sono belli e ricchi di vitalità. A colpire è la loro dimensione morale. Sono figure etiche, più che epiche, e pagano tutti e tre un prezzo altissimo per le proprie azioni.Paolo, di quel prezzo, è cosciente sin dall’inizio, ossia quando si vendica dei torti subiti uccidendo lo zio sacerdote. Il brigadiere Falange ne acquisisce piena consapevolezza solo alla fine, quando si accorge che il compimento del dovere gli ha macchiato l’anima. E Paolina, passionale e sensibile come solo una donna sa esserlo, sentirà il peso della colpa nel suo stesso ventre.Corrado Magro sa alla perfezione che non basta scrivere una bella storia né basta scriverla bene. Bisogna pur metterci qualcosa dentro. Un quid che emozioni e faccia riflettere. E in ‘‘Lunedì di Pasqua’’ quel prezioso contenuto non manca. Tutt’altro.Il prezzo della vendetta

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