Il primo sole, il primo pic nic e tiriamo fuori la pizza di Pasqua della nonna

Da Labandadeibroccoli
Ci sono giorni in cui vorresti solo rimanere a letto, sotto le coperte; giorni in cui non hai molta voglia di sorridere e tanto meno di sorriderti, sembra che tutto vada storto e vorresti solo dormire.
Ecco quei giorni per noi non esistono... Il punto è che siamo ormai certi di avere un chip nascosto nel cuore e quando arriva, per un motivo o per un altro, a quel grado di malinconia, scatta un allarme rumorosissimo e gli amici più stretti si materilizzano davanti al tuo letto. FUORI DAL LETTO! SI CUCINA! La panacea per tutti i mali è farsi del bene e fare del bene. E poi si va tutti in montagna per un bel pic nic.
Il tempo è poco se vogliamo prendere il primo treno per l'Abruzzo e goderci un pò di sole, dunque il menù del nostro pic nic sarà quello dei contadini e dei pastori: frittata alla menta e salame.
Saliti di corsa su un treno avevamo in testa un'idea ben chiara di quello che avremmo trovato al nostro arrivo. Conosciamo bene la montagna, la nostra montagna: fiera, imperturbabile e generosa, come la gente che ci vive.
Scesi alla stazione ci ha accarezzato la tramontana e un profumo prepotente e fresco di pino e timo. Sole e neve tutto intorno, questo è Maggio, quello di casa. 
Mamma broccola ci aspetta sorridente con una busta di carta che profuma di cannella: è la pizza di Pasqua, che in Abruzzo rimane in dispensa ancora per un pò di tempo ed accompagna sempre i primi pic nic di primavera. Siamo tornate bambine...
La "pizza di Pasqua" è un dolce antico, la cui preparazione finisce addirittura con una benedizione solenne. Un pane benedetto e ricco di sapore.

E questa ricetta era attaccata all'armadio della nonna. Il regalo di una nonna generosa, il ricordo di una broccolina che la porterà sempre nel cuore, quella nonna con la manina calda che odorava di pane e di buono.
10 uova
5 kg. di farina
2 kg. di zucchero
500 ml. di olio di semi
400 gr. di burro
700 gr. di canditi
una manciata di semi di anice
5 stecche di cannella macinate
100 gr. di lievito di birra
1 litro di latte
1 kg. di patate lesse
250 ml. di rum
250 ml. di liquore all'anice
1 kg. di pasta di pane
Lavorare sulla spianatoia la pasta di pane con 2 uova (in più dalle 10 della ricetta) più un bicchiere per metà acqua per metà latte caldi ma non bollenti aggiungendo un pugno di sale e un pò di farina in modo da ottenere un impasto morbido ma non liquido.
L'impasto ottenuto va fatto lievitare una notte.
Il giorno seguente utilizzando una grande pentola far sciogliere a fuoco lento prima il burro e l'olio poi aggiungere latte, zucchero, rum, liquore all'anice, cannella macinata, semi di anice, patate lesse schiacciate.
Sulla spianatoia fate una fontana con la farina, riprendete la massa del giorno prima e sistematela al cento pian piano un uovo per volta,  un pò del composto tiepido, i canditi, in ultimo il lievito di birra sciolto in un pò di latte tiepido. Il composto ottenuto dovrà essere morbido ma non liquido.
Formate ora delle pagnotte, copritele con un panno di cotone e sopra uno di lana.
E poi testuali parole della nonna: "Quando la pasta sarà raddoppiata di volume portate al forno". Comunque più o meno 4 ore.
Perchè la nonna con questa dose faceva almeno 6 pizze di Pasqua ed era così bello tenerle la mano calda e accompagnarla dal fornaio mentre bella ed elegante portava sulla testa un canovaccio arrotolato e la spianatoia piena di pizze da cuocere...
E alla fine è così facile sorridere!!

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