“Adesso metto ‘War Ensemble’ a palla e secco un po’ di quei fottuti trombacammelli”
Il mio membro preferito della famiglia reale inglese è indubbiamente il principe Harry, altro che quella fighetta del fratello maggiore. Harry è un vero duro, il classico aristocratico dissoluto che tutti avremmo voluto come compagno di università, quello che il venerdì notte paga troie e cocaina a tutti e nei locali, se pensa che qualcuno ti stia guardando male, va a sfasciargli una bottiglia in faccia così, di punto in bianco. Tanto, pure che arriva la polizia, vagli a cacare il cazzo al Principe di Galles. A me piacerebbe tanto poter uscire col principe Harry, la sera. È uno che sa come ci si diverte. A 17 anni finì sui tabloid per essere stato beccato a fumare erba e ubriacarsi (nel Regno Unito i minorenni non possono bere) che, ok, lo facevamo anche noi a quell’età, però un conto è se lo fai a Cagliari in piazzetta con la cricca del Bastione, altra cosa se sei il fottutissimo principe di Galles che, vaffanculo sbirro, ringrazia che siamo nel ventunesimo secolo, sennò ti avrei fatto scorticare e bollire vivo insieme alla tua famiglia. Le sue avventure successive includono risse con paparazzi, feste con modelle nude a Las Vegas e simpatiche zingarate da vero buontempone, come quando si presentò a una festa di carnevale indossando una divisa dell’Afrika Korps con tanto di svastica al braccio. Ha pure senso dell’umorismo, il nostro Harry. Con lui, il weekend, sì che ci si ammazzerebbe dalle risate.
Va detto che fin qui si tratta di bravate delle quali qualunque giovin virgulto d’alto lignaggio – forte della LEGITTIMA impunità che GIUSTAMENTE gli deriva dal sangue blu – si potrebbe rendere protagonista. Ma qua, ragazzi, stiamo parlando del fottutissimo principe di Galles, mica di un imbelle debosciato rammollito dagli agi e dalla noia di vivere. Harry è un vero Manowar, un condottiero che è stato in prima linea a combattere i nemici dell’Occidente. Inizialmente voleva andare in Iraq, e non per restarsene nelle retrovie. “Non esiste che io me ne stia seduto sul mio culo mentre i miei ragazzi sono fuori a combattere per il loro Paese“, aveva dichiarato all’epoca alla Bbc. Alla fine lo mandarono in Afghanistan, pensando fosse meno pericoloso. Elicotterista, come il suo zio duca di York alle Falkland. E, mentre solcava i cieli sul suo Apache a caccia di talebani, probabilmente si sparava in cuffia una War Ensemble o una Holy Wars. Già. Perché, se non vi ho dato già abbastanza motivi per convincervi che il principe Harry sia una delle persone più fiche sulla faccia della Terra, sappiate che è pure un metallaro. E non un poser amante degli Opeth o degli In Flames, bensì un cazzutissimo thrasher. Lo ha rivelato al Daily Star l’attore Dominic West, che ha accompagnato Harry durante una recente spedizione di beneficenza al Polo Sud (the coldest place of all), al termine della quale l’allegra compagnia si sarebbe sbronzata a champagne per 48 ore utilizzando come calici delle gambe ortopediche appartenenti a un membro dell’allegra brigata.
“Harry ha una selezione incredibile sul suo iPod, il genere di cose che ascoltano i soldati: hardcore thrash metal“, ha raccontato West. Ma mica i Drowning Pool come un marine qualsiasi. Harry è un reale d’Inghilterra, non uno zotico yankee semianalfabeta. Infatti, scrive il Daily Star, il nobiluomo si sente roba come Metallica, Megadeth, Slayer e Anthrax. Avete capito quanto spacca il culo il fottutissimo principe di Galles? A noi invece, se ci fossimo tenuti i Savoia, oggi sarebbe toccato come principe quel mentecatto che fa la pubblicità delle sigarette elettroniche ed era andato a San Remo ad amareggiare il suo popolo con una canzone di merda la cui melodia era, oltretutto, copiata da Somewhere Over The Rainbow. Ditemi voi se possiamo mai essere una nazione seria. Invece Harry, ci dice sempre West, al Polo Sud teneva alto il morale dei suoi uomini raccontando divertentissime barzellette sporche (che compagnone, il nostro Harry) ed era pure bravissimo a costruire cessi da campo in tempi record, un’altra dote che farebbe assai comodo durante una scampagnata. Ci piace pensare che, mentre li montava, sorseggiando Moët Chandon da una gamba ortopedica, canticchiasse tra sè e sè questo pezzo:
Non so voi ma io, se fossi un suddito di sua Maestà, non ci penserei due volte a organizzare una congiura di palazzo per metterlo sul trono.