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Il Professor Layton e l’Eredità degli Aslant – Recensione

Creato il 12 novembre 2013 da Videogiochi @ZGiochi

Cover Professor Layton e l'Eredità degli Aslant

3DS TESTATO SU
3DS

Genere: ,

Sviluppatore: Level-5

Produttore: Nintendo

Distributore: Nintendo

Lingua: Italiano

Giocatori: 1

Data di uscita: 08/11/2013

Pegi 7 3DS

EUR 44,53

VISITA LA SCHEDA DI Professor Layton e l'Eredità degli Aslant

Pro-1Il Layton di sempre, per gli appassionati di enigmi e non Contro-1Il Layton di sempre, per chi sperava in qualcosa di veramente nuovo

Pro-2Ottima storyline per una degna conclusione della saga

Irrinunciabile appuntamento autunnale sulle nostre console portatili da diversi anni a questa parte, la saga del Professor Layton giunge con questo sesto capitolo alla sua teorica conclusione; l’Eredità degli Aslant interrompe il cerchio di eventi misteriosi iniziato ne Il Richiamo dello Spettro e chiude ogni conto rimasto ancora in sospeso, ricollegando le due trilogie ed allestendo l’avventura più insidiosa ed avvincente a cui il professore londinese e il suo assistente abbiano mai partecipato, un’avventura fatta di intrighi, rivelazioni scioccanti e ovviamente  enigmi, tanti enigmi. Sarà riuscita Level 5 a rendere gloriosa l’uscita di scena di uno dei suoi beniamini più acclamati? Scopritelo nella nostra recensione.

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INDIANA LAYTON E L’ARCA SURGELATA

La storia si apre con l’arrivo del professor Layton, Luke ed Emmy nell’ameno villaggio innevato di Frostborg, ivi condotti a bordo di un’aeronave su richiesta del professor Sycamore, esperto archeologo che avrebbe rinvenuto, stando ad una sua lettera, una mummia vivente. Il gruppo incontra il contatto all’interno di una grotta artificiale e fa conoscenza con la sua scoperta, una ragazza intrappolata nel ghiaccio da approssimativamente un milione di anni. Una volta sbloccato il meccanismo che manteneva attivo lo stato di ibernazione, la giovane, Aurora, si risveglia dal suo torpore, rivelando il suo collegamento con gli Aslant, l’imperscrutabile e oramai estinta civiltà responsabile dei fenomeni di Misthallery e Montedore. Lei però soffre di amnesia e il solo modo per poter ricordare il suo ruolo e in cosa consista il lascito dei suoi antenati è entrare in contatto con le cinque “uova”, artefatti mistici sparsi ai quattro angoli della Terra. Layton ed i suoi compagni iniziano quindi un lungo viaggio alla loro ricerca, nel tentativo di recuperarle prima che possa farlo la Targent, associazione malvagia che vuole usare l’eredità per i suoi biechi fini.

Sebbene un incipit abbastanza in linea con i canoni della serie, il comparto narrativo de l’Eredità degli Aslant ci è sembrato molto più riuscito rispetto ai suoi predecessori e sono diversi i fattori a sostenere la nostra tesi. In primis l’impostazione del racconto stesso, che si discosta dai toni fiabeschi e lineari del passato, senza risultare necessariamente più maturo, avvicinandosi quasi ad un romanzo, con un intreccio dinamico e convincente che lascia spazio all’immaginazione e riesce a spiazzare con colpi di scena d’autore (tranne uno, ma ci piace pensare sia stato intenzionale, NdR), non disdegnando side story piuttosto godibili, che spostano il focus dando al tutto un ritmo frizzante e scorrevole; l’interesse dello spettatore viene inoltre mantenuto vivo nel tempo grazie ad una sapiente gestione degli eventi, introducendo nuovi misteri e svelandone altri ad intervalli regolari, evitando così periodi morti nella trama. Ad essere notevolmente migliorato è inoltre il character design: i protagonisti godono di una caratterizzazione più articolata e completa, e veniamo a conoscenza di lati della loro personalità finora mai emersi dalla maschera stereotipata a cui eravamo abituati e persino le semplici comparse sfoggiano quel pizzico di background e carattere quantomeno credibile, pur considerando i bizzarri atteggiamenti e le fantasiose inflessioni lessicali, permettendo così di immedesimarsi maggiormente nei dialoghi (ovvio, non aspettatevi miracoli con figuri del genere). Ogni nostra azione sarà scandita dagli enigmi, l’intera infrastruttura si basa su di loro fondamentalmente, tuttavia è bene sottolineare come qui i 150 rompicapo proposti appaiano ben armonizzati con il resto delle meccaniche, non si accumulano nei momenti salienti lasciando a secco la prima metà, né vengono buttati a caso sullo schermo giusto per arrivare alla quota prevista, ma si allineano con la normale progressione del gioco, trovando finalmente il perfetto equilibrio tra esplorazione, fasi discorsive e riflessive. L’Eredità degli Aslant ci presenta quindi il buon Layton al massimo del suo potenziale, coniugando una rinnovata qualità narrativa con una formula di gioco bilanciata e stimolante, una storia orchestrata splendidamente, che cattura e coinvolge dal primo avvio ai titoli di coda, un risultato eccellente per la produzione Level 5.

UN DISCO INCANTATO ANCORA FUNZIONANTE

Abbandonati i tutt’altro che ispirati esperimenti dello scorso episodio, l’Eredità degli Aslant riporta la concezione degli enigmi sui vecchi ma efficienti binari, sfruttando le capacità grafiche della console esclusivamente come “decorazione” o in funzione di alcune sfide in particolare. Dopo sei anni e qualcosa come migliaia di rompicapo, si potrebbe pensare che il Professore sia arrivato a raschiare il fondo della sua settimana enigmistica, infatti sono ravvisabili alcuni pattern già adottati in passato, eppure tra un paio di idee fresche e nuove varianti onestamente non ci siamo mai annoiati, a cui c’è da sommare un livello di difficoltà maggiore e più appagante, privilegiando la logica e l’intuito al mero calcolo o ai tipici enigmi infami basati su condizioni occasionali, assieme come da tradizione a puzzle, colpi d’occhio, labirinti ed altro ancora. Strumento principe dell’esperienza è lo stilo, per non dire l’unico, visto che potremo impugnarlo tranquillamente per tutta l’avventura, mentre feature come il giroscopio ed il microfono restano a nanna, non che ne sentissimo la mancanza, ed anche il 3D appare molto meno marcato rispetto all’anno scorso: l’effetto diorama durante i dialoghi rende ancora piuttosto bene e la profondità aumentata aiuta a prendere le misure in diverse occasioni, tuttavia non aggiunge granché alla formula di gioco, pertanto è consigliabile alzare il regolatore giusto nei momenti topici e conservare la batteria. In sunto, le novità scarseggiano in questa agognata eredità, ma parliamo di un brand che poco può ambire ad evolversi, e ciononostante al suo stato attuale non potremo chiedere di meglio dal professor Layton: le basi che lo hanno portato al successo ci sono tutte e continuano ad essere perfezionate di volta in volta; per quanto possa essere riscaldata, una buona minestra resta sempre tale, no (il discorso ovviamente non si applica in generale)?

Alla modalità principale, il titolo affianca gli immancabili minigiochi (alquanto complessi stavolta), extra di vario genere ed enigmi aggiuntivi, alcuni come ricompensa in game, altri scaricabili quotidianamente e gratuitamente, dal servizio online, per una mole di contenuti in grado di tenere impegnati per settimane, un anno intero se costanti con i download. Piccola introduzione è il supporto allo Street Pass, una sorta di caccia al tesoro che i giocatori possono creare e ricevere da altri utenti, in cui rintracciare determinati oggetti nel mondo di gioco, ricevendo a missione ultimata punti da scambiare in un apposito catalogo con svariati benefici, come monete aiuto o eventi inediti. Non abbiamo avuto modo di testare questa feature, ma sembra l’ennesima motivazione valida per portare a zonzo il 3DS, il che non ci dispiace.

Dal punto di vista tecnico, vuoi per il fatto che La Maschera dei Miracoli risalga al day one della piattaforma (in Giappone i vari capitoli sono sempre usciti con un anno e mezzo di anticipo), il salto qualitativo è impressionante dall’ultima installazione, sono stati compiuti passi da giganti in ogni aspetto prettamente estetico del titolo. I modelli poligonali dei personaggi sono molto più definiti, le animazioni morbide e naturali e le tinte pastello utilizzate piacevoli, mentre l’interfaccia degli enigmi mescola uno stile pulito e minimale a soluzioni come effetti pop-up e piccoli accorgimenti ininfluenti sul gameplay, ma gradevoli alla vista, visto il tempo che dovremo passare ad arrovellarci su una singola schermata (occhio però a non farsi distrarre). Ciò che ci ha davvero colpito però sono state le ambientazioni, vaste, estremamente variegate, vibranti di vita, ricche di dettagli e colori, quadri in miniatura da ammirare e toccare, degne della migliore avventura grafica. Niente male anche la colonna sonora, con brani che adottano una musicalità cangiante per adattarsi all’atmosfera a sua volta mutevole delle location, ora di un polveroso borgo nel deserto, ora di una ridente cittadina sul mare, mantenendo l’archetipo dei jingle classici ma con personalità, per temi molto orecchiabili. Buono come al solito il doppiaggio, tranne la voce di Aurora, forse poco adatta alla parte (almeno secondo noi), ed eccellenti i filmati d’intermezzo animati.

IN CONCLUSIONE
Poche storie, Il Professor Layton e l'Eredità degli Aslant è senza ombra di dubbio il capitolo migliore della saga, frutto dell'esperienza accumulata dal team di sviluppo in questi anni. Brillante in ogni ambito, il titolo presenta una trama densa di avvenimenti significativi, coinvolgente, calamitante, alternando un mood leggero, con gag divertenti e dialoghi spassosi, a momenti drammatici, quasi toccanti, per un copione nel complesso coerente e di grande impatto, senza trascurare una formula di gioco tradizionale ma notevolmente raffinata dalla sua prima implementazione, raggiungendo qui una delle sue massime espressioni. Che dire ancora, un gioco adatto a tutte le fasce di età e videogiocatori, un must per i fan del professore ed un'avventura memorabile per i nuovi arrivati (a cui consiglierei tuttavia di recuperare almeno gli ultimi due episodi), un'ottima aggiunta alla già esondante ludoteca del 3DS. Chissà se calerà davvero il sipario sulla serie, ma nel frattempo, aspettiamo trepidanti il cross-over con il puntuto avvocato... ZVOTO 8.5
Voto dei lettori8.5
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