Quelli appena passati sono stati giorni ricchi di spunti, ho quindi deciso di analizzarli brevemente nel tentativo di fare un punto della situazione…
Anniversario:
Innanzitutto ci tengo a ricordare una persona che non fa parte della mia “lista” di eroi solamente perchè non ha perso la vita lottando contro la mafia, ma che rientra senza ombra di dubbio nella categoria: Anna Politkovskaja.
Proprio l’altro ieri è stato il quarto anniversario della sua morte, avvenuta per mano di un killer che sparò mentre la donna saliva nell’ascensore del palazzo in cui viveva; La Politkovskaja è stata uccisa per le sue inchieste “scomode”, nelle quali raccontava i terribili soprusi dei militari russi in Cecenia; nè le ripetute minacce,nè la scomparsa di collaboratori e testimoni furono in grado di fermarla. Il suo coraggio e la sua determinazione l’hanno portata alla ribalta, i numerosi riconoscimenti ricevuti ne sono la testimonianza più concreta, ma hanno allo stesso tempo avvicinato la giornalista all’appuntamento con la morte… Purtroppo solo in pochi l’altro ieri hanno ricordato la sua storia, e questo è un vero peccato…Brutte notizie:
Sempre in questi giorni si sono verificati ben due episodi di tipo “mafioso”: il primo ha avuto grande risonanza a livello nazionale, ed è il ritrovamento dell’ormai famoso bazooka a Reggio Calabria; il secondo invece è stato completamente ignorato, pur essendo, a parer mio, un segnale davvero brutto: la comparsa della scritta “Viva la mafia” su un marciapiede di Barcellona Pozzo di Gotto, proprio nella piazza dedicata a Beppe Alfano; riguardo a quest’ultimo, spregevole, episodio non credo ci sia molto da dire…
Esprimendo la mia più sincera solidarietà alla figlia di Beppe, Sonia, che ritengo una persona davvero eccezionale,ed al resto dei familiari, mi chiedo come sia possibile che ancora oggi, con tutte le bella parole che quotidianamente vengono spese contro la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra, una ignobile provocazione come quella subita dalla famiglia Alfano venga ignorata in questo modo! La cosa davvero triste è che questa fantomatica scritta è rimasta impressa sul marciapiede addirittura per interi giorni, ed è sparita solo quando gli stessi familiari di Beppe Alfano sono scesi per strada a cancellarla… Che la mafia sia un organizzazione spregevole e bastarda non lo scopriamo certo oggi, ma che le istituzioni non intervengano in situazioni clamorose come questa fa davvero specie! Per chi volesse documentarsi maggiormente ecco un articolo scritto proprio da Sonia Alfano sul suo blog: Lettera aperta al sindaco di Barcellona P.G. Riguardo invece al bazooka ritrovato di fronte al tribunale di Reggio Calabria in seguito ad una telefonata minatoria per il Procuratore Pignatone si è già detto molto… Come ormai molti sanno questo è solo l’ultimo di una lunga serie di atti intimidatori contro i magistrati che nel capoluogo calabrese indagano sui rapporti tra mafia-politica ed imprenditoria. Sono infatti passate solo poche settimane dalla bomba piazzata sotto il portone di casa del Procuratore generale Di Landro (leggi l’articolo). Quello di cui invece troppo poco si è parlato è la decisione di mandare l’Esercito nella città dello stretto, scelta non troppo condivisa dai diretti interessati e commentata così dal Procuratore aggiunto Nicola Gratteri: “Questa è sempre l’antimafia del giorno dopo!” (vedi intervista). Certo mandare l’Esercito può e deve essere un deterrente contro azioni clamorose da parte della criminalità organizzata, ma non è di questo tipo di interventi che i magistrati calabresi hanno bisogno per poter portare avanti il loro lavoro; La ‘ndrangheta si combatte con le indagini, le intercettazioni, i pedinamenti e tanto tanto lavoro! Tutto questo è difficile se vengono a mancare le risorse tecniche ed umane a causa dei tagli sanciti dal governo…Per la serie “siamo quelli che han fatto di più contro le mafie”:
Nel frattempo sentiamo ripetere in continuazione da esponenti di PDL e Lega questa tiritera che è diventata oramai irritante… Come ogni persona con un briciolo di buon senso avrà capito si tratta solamente di parole non corroborate da fatti, ma a rendere ancora più paradossale questa spudorata bugia sono le esternazioni che ogni giorno vengono dai deputati della maggioranza;
Giovedì durante la diretta di Annozero intervengono in collegamento da Reggio Calabria i 15 giornalisti minacciati di morte e privi di scorta che lavorano nel capoluogo; Subito dopo il microfono passa fra le mani dell’onorevole Angela Napoli (FLI), che racconta di un’interpellanza da lei richiesta con oggetto il Presidente della Regione Scopelliti, sospettato di legami con esponenti mafiosi. Da qui nasce un putiferio: l’onorevole Santanchè, presente in trasmissione, si scaglia immediatamente contro la deputata finiana, mentre il giorno dopo ci pensa il Senatore Gasparri a rincarare la dose contro Santoro ed i giornalisti intervenuti alla trasmissione… Più che agire contro la mafia questi onorevoli sembrano impegnati a difendere i loro colleghi! Va peraltro ricordato che la Santanchè è la stessa persona che qualche mese fa ha dichiarato in una trasmissione televisiva che sarebbe giusto concedere ai mafiosi la loro privacy… E per la cronaca: alla famosa interpellanza il Ministro Maroni non si è presentato, giusto per far capire quanto gli interessi la questione!
Ma andiamo avanti… La lotta alla mafia sta molto a cuore anche ad un altro zelante Ministro: Angelino Alfano. Ed infatti anche lui decide di dare il suo piccolo contributo lanciando un attacco al PM antimafia di Palermo Nino Di Matteo, reo di aver risposto, in qualità di Presidente dell’ANM,all’ennesimo insulto del Premier ai magistrati; dal Ministero è partito il via agli accertamenti in vista di un possibile provvedimento disciplinare nei confronti di Di Matteo (guarda caso lo stesso che indaga sul collega di partito e Presidente del Senato Renato Schifani)…
E per concludere quest’elenco di iniziative antimafia promosse negli ultimi giorni ecco la vera chicca: indovinate chi sarà il responsabile nonchè relatore del nuovo provvedimento che il consiglio regionale lombardo ha intenzione di varare contro le cosche mafiose? Vi dò un aiuti: suo papà l’ha soprannominato “trota”, e fra i banchi della regione siede accanto ad un consigliere sospettato di aver raccolto voti dalla ‘ndrangheta; Ebbene si! Si tratta di Renzo Bossi, ed il leghista a cui mi riferivo è invece Angelo Ciocca…
Come direbbero a Roma: stamo ‘n na botte de fero!