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IL PUZZLE POST DELLA DOMENICA. Il Pd ha deciso, il leader sarà Berlusconi

Creato il 20 febbraio 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
IL PUZZLE POST DELLA DOMENICA. Il Pd ha deciso, il leader sarà BerlusconiBerlusconi è risoluto. Ha capito come risolvere a modo suo i problemi che ha con la giustizia. Ringalluzzito dai bovini che hanno optato per l’alpeggio nel giardino di Villa San Martino, Silvio ha deciso che è giunta l’ora solenne segnata dal destino di dare la spallata definitiva a chi osteggia la sua marcia trionfale verso l’Arco della Vittoria (e la creazione dell’Impero EB, Era Berlusconiana). Operazione alquanto costosa, si sa, ma essendo totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale (che è poi la cosa che è diventato l’erario della repubblica), il Nano² ha iniziato la lotta furibonda contro la magistratura, i magistrati non in libro paga, i giornalisti non asserviti, le trasmissioni televisive senza panem et circenses (tette e culi) e la Corte Costituzionale, facendola pagare interamente ai contribuenti dello stato o a quelli di qualche regione, cioè noi che continueremo a stipendiare la Carfagna, la Santanché, la Gelmini, la Minetti e perfino il massaggiatore del Milan. Il percorso è chiaro. Il Parlamento, che è sotto totale asservimento, promulga le leggi pro domo sua, Napolitano è costretto a firmarle, il governo (tutto suo) le applica, la magistratura è costretta a farle osservare e se, casomai, dovesse sollevare un dubbio di costituzionalità, penserebbe la Corte (nel frattempo domata), a coprirle con il sigillo della legittimità. Il tutto ovviamente dovrà essere fatto senza che nessuno ne sappia alcunché per cui fuori dalle palle “Annozero”, “Report” e tutte le altre trasmissioni critiche con la sua augusta personcina a modo. Il quadro da incubo che abbiamo davanti, un misto fra Guernica e l’Urlo, è talmente chiaro a tutti che gli unici che non lo hanno capito sono quelli del PD che, per non correre il rischio di essere fraintesi, scriveremo fuor d’acronimo: Partito Democratico. I signori dirigenti del maggior partito d’opposizione, se una opposizione ci fosse, sono quelli che da anni perdono puntualmente tutte le elezioni comprese quelle dell’amministratore di condominio del loro palazzo. I dalemiani votano per il ragionier Giuseppe, i veltroniani per la ragioniera Camilla, i franceschiniani per il commercialista Francesco, i bindiani per la maestra elementare Letizia e i demolitori di Renzi per Sylvester Stallone. Lontani anni luce dalla gente e dalla connessione con un cervello normodotato, gli uomini e le donne del PD perseguono un solo alfieriano obiettivo: perdere, sempre perdere, fortissimamente perdere. E mica lo fanno in modo originale, no, loro perdono cercando di imitare Berlusconi che, nel frattempo, li ha plagiati. D’Alema gli concesse l’etere all’1 per cento di fatturato, Fassino e Consorte la resurrezione dopo la catastrofe, Rutelli gli fece vincere le elezioni senza colpo ferire e senza aver avuto la possibilità di fargli quelle dieci famose domande sulle quali impostò tutta la sua campagna elettorale, Veltroni senza mai nominarlo e puntando tutto sull'idea fantasiosa della Grosse Koalition all’italiana. Un uomo solo ha battuto Berlusconi due volte su due. Si chiamava Romano Prodi, veniva da Bologna Town e faceva il pistolero solitario, talmente solitario che combattè da solo contro Silvio Jesse James, lasciandoci sempre la pelle. Il PD è composto da gente strana che non ha uno straccio di idea su cosa fare per mandare a ramengo uno psicopatico malato di satiriasi e di pseudologia fantastica. Ieri, ad esempio, alla convention delle donne democratiche, Bersani ha fatto capire a tutti cosa intende per par-condicio, ad una battuta al vetriolo contro Silvio ne faceva seguire una contro Nichi Vendola, così, tanto per dimostrare che lui e il suo partito sono al di sopra delle parti. Ma l’aspetto più umanamente diseducativo del segretario di un grande partito è tutto nell’uso del tempo verbale condizionale: il presente non esiste e del futuro non se ne coglie segno. Sempre ieri, di fronte a un pubblico femminile attonito, atterrito e incupito al tempo stesso, Bersani ha detto testualmente: “Dovremmo proporre un sogno che abbia le gambe per camminare” ma, vorremmo chiedere al segretario, se non ci hai pensato finora a questo cazzo di sogno la tua occupazione qual è stata, pettinare le bambole di Ruby? Se ancora non hai risolto il problema del leader da contrapporre a Berlusconi, cos’hai fatto nelle lunghe ore della giornata, giocato a Monopoli? Se costringi la “cazzuta” Rosy Bindi a dichiarare a denti stretti “Il candidato naturale è Bersani”, cosa diavolo tieni appeso fuori dalla porta del tuo ufficio “radiation-area” o “attenti al cane”? Fai le battute, Pierlu, come se fossi anche tu un allievo di Mohammed Esposito: “Saremo in tutti i carnevali del mondo, altro che investimenti esteri in Italia, Marchionne e Fiat”. Ma tu, segretario, che fai perché l’Italia non sia presente in tutti i carnevali del mondo e, soprattutto, che diavolo hai fatto per fermare la “corazzata” Marchionne se non concordare con Fassino e Chiamparino (e quel Renzi che pesta la merda ad Arcore) che l’Ad Fiat è stato inviato direttamente dal padreterno a risolvere i problemi dell’Italia? Se tu dici, segretario: “Se viene fuori che uno di 74 anni da 285mila euro in due mesi a una minorenne, non voglio essere governato da uno così”, ci spieghi oltre che abbuffarti di piadina cosa diavolo fai, materialmente, per non essere più governato da “uno così”? Vedi, segretario, politica la fai tu non la facciamo noi, e se questi problemi non li risolvi tu e quelli come te lautamente stipendiati da questo stato e da questi contribuenti chi vuoi che lo faccia, la piazza? Vedi, segretario, la piazza lo farebbe pure se si ritrovasse alla testa un’opposizione che fosse tale (Tunisia, Libia, Egitto, Barhein, Yemen, Iran), ma in Italia chi troverebbe te? Veltroni? D’Alema? Violante? Fassino? Renzi? Chiamparino? O il naif Di Pietro? Caro segretario fare opposizione è una cosa ancora più seria se in pericolo c’è la democrazia, ma siamo convinti che Berlusconi ha suggestionato pure te: “La Resistenza è stata un’invenzione e – come ha detto Benigni a Sanremo – l’Italia l’ha fatta il Risorgimento”. Agli italiani sta pensando Berlusconi, a modo suo, ma lo sta facendo.

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