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IL PUZZLE POST DELLA DOMENICA. O' scemo

Creato il 27 febbraio 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
“Ma che c’è da dire ancora su Berlusconi che non sia già stato detto?”. Un nostro amico, l’altro giorno, ci ha bonariamente rimproverato di continuare a parlar male di Berlusconi quasi rappresentasse l’incarnazione di Francesco Ferrucci al quale Maramaldo affonda l’ultimo colpo di spada. Se così fosse, non essendo abituati a sparare né sulla Croce Rossa né su qualsiasi altro essere vivente piante comprese, parleremmo solo del Berlusconi politico,insomma del presidente del consiglio e del suo governicchio, invece Silvio è un furbacchione di quattro cotte aderente al movimento tardo esistenziale del “chiagne e fotte”, per cui è impossibile non occuparsene. Nelle ultime 48 ore, in preda ad una strana esaltazione da “cura intensiva scapagniniana” (forse la diretta conseguenza di sapere di essere rimasto l’ultimo dittatore in tutto il Mediterraneo),  Berlusconi si è comportato peggio del Pierino delle barzellette. Colto dalla “sindrome da microfono”, ne ha combinate di cotte e di crude incurante degli strattoni di un Gianni Letta mai come in queste ore in piena crisi di identità. L’altro ieri, alla presentazione della fondazione “Franco Zeffirelli” (tenuto in vita artificialmente da Maga Magò), Silvio si è lasciato andare, come non gli accadeva da tempo in Italia, boutadeggiando a tutto campo. Ha esordito con un fulminante “Nessuno ha governato meglio di me” che fa il paio con “sono il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni”. Ma poi, forse memore della notte appena trascorsa, ha detto: “Anche la sinistra vuole venire al bunga-bunga conquistata dal mio modo di vita”, il che significa che Berlusconi pratica effettivamente la "danza di Muammar" che somiglia tanto al “Ballo di Simone” di qualche anno fa. Nonostante Gianni Letta tentasse in ogni modo di arginarlo, tanto che ad un certo punto lo ha quasi portato via di peso, Silvio ha continuato insultando tutti i giornalisti presenti e prendendosela in modo particolare con l’inviato dell’Unità al quale ha detto: “La fondazione (chiamata da Silvio ‘sito archelogico’ dopo una rapida occhiata al maestro rincoglionito), sarà visitata sicuramente da più persone di quelle che leggono il suo giornale”. Con il giornalista di SkyTg24, è stato ancora più “violento”. Dopo che questi gli aveva consegnato materialmente l’invito per intervenire a un confronto televisivo con l’opposizione, il presidente del consiglio ha detto: “Siccome io sono un dittatore, mi comporterò come faceva Francisco Franco quando gli consegnavano una richiesta come la sua. Franco diceva ‘al fuego’”. Aneddoto che non è segnalato in nessun libro di storia se non nei “diari” taroccati di Mussolini di Dell’Utri. Ma peggio è andata ieri quando è intervenuto a due congressi che si tenevano contemporaneamente all’Hotel Ergife di Roma. C’erano i Repubblicani che hanno dilapidato in un amen l’immenso patrimonio morale di Ugo La Malfa svendendosi al Caimano e c’era i Cristiani Riformisti che non si sa bene chi diavolo siano né cosa facciano né che vadano cercando. Dai Repubblicani, Silvio si è beccato un po’ di fischi ma alla fine ha detto “Sono fiero che collaboriate con me”, mentre lo show se lo è riservato per i cattolici in piena crisi di leadership visto per perfino il mite Gesù Cristo ha deciso di camminare su altre acque scegliendo di essere coerente con le sue parole diventate Vangelo. Ai cattolici ha detto: “Nessun diritto ai gay, sono froci e non possono avere diritti sociali né politici Vendola compreso”. “La famiglia è il cardine della società e forse è per questo che ne ho avute due e non intendo demordere”. “La scuola pubblica deve essere abolita perché ci sono insegnanti avvezzi a pratiche educative non in linea con la pedagogia delle mie televisioni. “Se i single vogliono adottare bambini emigrino nelle nazioni comuniste, lì troveranno terreno fertile”. Il Silvio cattolico integralista cozza però terribilmente con quello descritto in altre intercettazioni telefoniche nelle quali, le ragazze intercettate, così parlano della paura che hanno avuto di aver contratto l’aids (intercettazione ripresa da Il Fatto Quotidiano che alle papi-girls ha dato due nomi fittizi): “”Hai fatto? Tutto a posto?”, dice Maria a Giovanna. “A posto, sì. Globuli bianchi a posto, non abbiamo nessun aids”. “Avevi dubbi?” chiede ancora Maria a Giovanna che le risponde: “Mah, sai, quando uno va a letto con 80 donne, non si sa mai nella vita”. Questo è l’amore secondo il Berlusconi pensiero e ai tempi dell’aids. A questo delirio comunicativo ha risposto il mite Bersani il quale ha detto: “Ohi mò basta, siamo in tutti i carnevali del mondo”. Quelli di Teheran e Pechino compresi.

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