buon lunedì a tutti voi! non mi ero dimenticata certo di scrivere il seguito della mia Fata Morgana …eccolo qua!
Milena non aveva ben chiaro in mente cosa voleva fare nella vita. al momento era soddisfatta di come le stava andando, un fisso mensile ogni mese, un lavoro a contatto con gli altri, il fine settimana da trascorrere insieme al suo ragazzo. Sul serio, era perfettamente felice di quello che riceveva dalla vita, e non pretendeva altro. Un tardo pomeriggio di metà luglio le vetrine del Centro Direzionale luccicavano di cartelli sgargianti, i saldi estivi erano più che allettanti inviti e le banconote appena ricevute da Assunta, il grande capo, parevano bruciarle nella tasca dei jeans. catturata dalla visione di un top monospalla con strass applicati aveva visto troppo tardi sul vetro del negozio il riflesso di quel volto così familiare, il volto di Carmine che le sorrideva con la sua solita aria da sfottitore. Ti dai alla bella vita è vero? invece di tirar dritto a casa da mammina tua! Milena non raccolse la battuta canzonatoria ed entrò nel negozio, sicura di aggirare la sua fastidiosa presenza. Ne uscì poco dopo, con in tasca meno danaro ma munita di una voluminosa busta in plastica con sopra stampigliato il marchio del negozio. l’espressione di soddisfazione le si appassì in viso insieme al sorriso istantaneamente: perchè Carmine era ancora là qualche metro più avanti, a fumare una delle sue solite sigarette che in genere appestavano con il loro sgradevole odore tutte le stanze dell’ufficio. Finalmente, sei uscita! ma che ti sei comprata?!? tutto il negozio? Milena tirò dritto lungo il marciapiede schivando in sequenza un paio di motorini parcheggiati di sbieco, il gelato pericolosamente gocciolante di un moccioso di età indefinibile e un gruppo di massaie con le braccia cariche della spesa del fine settimana. Ho fretta, perdo la circum! tagliò corto Milena, senza dare a Carmine alcuna possibilità di replica. Ma come! Uno non solo ti aspetta e poi ha questo trattamento! che bel comportamento hai con i tuoi colleghi!complimenti! Carmine aveva la faccia scura, livida quasi quanto il colore della t-shirt che aveva addosso. Stava per andarsene, attraversando la strada come una furia, quando la coscienza di Milena ebbe un sussulto tardivo. Aspetta…! Ti va un caffè? gli urlò dall’altra parte del marciapiede.