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Il rapporto "Camere Aperte 2013" conferma il sentimento prevalente degli italiani: cala il sipario su un Parlamento che di certo non rimpiangeremo

Creato il 15 febbraio 2013 da David Incamicia @FuoriOndaBlog

Ancora pochi giorni e sapremo se le prossime Camere saranno composte da rappresentanti più produttivi e meno "ballerini" di quelli che hanno caratterizzato l'indecente legislatura appena conclusasi. Una legislatura che nessun cittadino potrà obiettivamente rimpiangere e che se non fosse stato per l'ultimo frangente salvifico dell'esperienza tecnica avrebbe potuto arrecare danni ben maggiori al Paese di quanti non ne abbia già effettivamente prodotti. Tuttavia, al di là dei giudizi di merito che ognuno ha maturato in proposito, un utilissimo spunto per approfondire più scientificamente le attività del discusso periodo parlamentare 1998-2013 viene anche quest'anno dall'Associazione Openpolis, che proprio la settimana scorsa ha presentato e diffuso la terza edizione del rapporto Camere Aperte sulla vita parlamentare, le sue dinamiche ed i suoi attori. Confermando, purtroppo in non pochi casi, le sensazioni e le opinioni prevalentemente di segno negativo dell'opinione pubblica.
Questi, in sintesi, gli aspetti trattati nel rapporto e i rispettivi approcci metodologici:
  • nell’edizione 2013 si segue il calendario dei lavori da cui emerge l'impegno di Deputati e Senatori negli atti legislativi, non legislativi, risposte del governo, decreti;
  • la presentazione dei dati e la realizzazione di specifiche eleborazioni permettono di esaminare al meglio le esperienze del Governo Berlusconi IV e del Governo Monti I;
  • sono riportate le classifiche di produttività di tutti i parlamentari, poi distinti per gruppo parlamentare, per regione, per sesso;
  • attraverso dati e grafici vengono mostrate le aree del paese che più hanno beneficiato della produzione legislativa e quelle che sono state più trascurate;
  • sono messi a confronto alcuni temi politicamente significativi per vedere quali siano state le reali priorità delle Commissioni e delle Assemblee parlamentari;
  • altre chiavi di lettura sono rappresentate dalle classifiche dei ruoli in cui si sono specializzati i parlamentari: i “legifomani” (quelli che hanno presentato più progetti di legge), gli “emendatori” (più emendamenti), gli “interroganti” (più interrogazioni), i “ribelli” (che hanno votato più spesso in modo diverso dal gruppo di appartenenza), gli assidui (più presenti), gli assenti, gli improduttivi, i trasparenti (che hanno dato l'assenso alla pubblicazione online dei loro redditi e patrimoni), i navigati (maggiore anzianità parlamentare).

Nello specifico, un dato che senza dubbio risalta con clamore è quello che si riferisce alla classifica dei parlamentari di opposizione che in virtù della propria ricorrente assenza dall'Aula hanno agevolato l'approvazione di alcuni delicati provvedimenti del governo Berlusconi, con l'On. Bersani che in questo caso risulta collocato in prima posizione. Forse l'ennesimo e si spera ultimo indicatore di un periodo più complessivo passato alla storia come "Seconda Repubblica" fondato sulla finta contrapposizione e sulla sistematica presa in giro degli elettori solo al fine di conquistare e mantenere il potere.
Buon approfondimento a tutti. E che per una volta, i prossimi 24 e 25 febbraio, la democrazia ce la mandi buona...


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