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Il referendum in Scozia

Creato il 22 settembre 2014 da Corradopenna
Il referendum in Scozia
   Articolo realizzato con la fattiva collaborazione diAvalon Carr
In un film mandato di recente in onda dalla televisione britannica si vede la seguente emblematica scena.

Un allevatore lascia il proprio gregge sotto la tutela di un grande cane pastore. A un tratto il cane comincia ad abbaiare furibondo e riesce a convincere il gregge, che era intento a mangiare e di conseguenza poco propenso a spostarsi, a muoversi verso una direzione da lui indicata. Il padrone sta mangiando poco lontano e osserva perplesso, finché non si rende conto che il cane è impazzito e sta spingendo il gregge verso un precipizio dove le pecore, una dopo l'altra, si gettano senza reagire. Abbiamo visto gli Irlandesi approvare l’entrata nell’unione europea (dopo che un primo referendum aveva bocciato tale adesione). Non sapremo mai quanto abbia avuto peso la sapiente manipolazione delle opinioni e quanto eventuali brogli elettorali, sta di fatto che nel giro di qualche mese il verdetto delle urne si è capovolto, cosa davvero incredibile a meno che … Nel caso della Scozia gli amici che vivono nel Regno Unito mi riferiscono che ogni genere di trucco è stato messo in atto dal potere per ottenere il risultato voluto. Gli scenari evocati se avesse vinto l’indipendentismo scozzese sono stati i seguenti: le banche prevedevano ci sarebbero stati assalti ai bancomat e che la gente sarebbe rimasta senza denaro, i supermercati dichiaravano che i rifornimenti avrebbero avuto problemi, la Royal Bank of Scotland (quella dei subprime) che non si sarebbe fidata di rimanere in suolo scozzese, molte società finanziarie dichiaravano che la Scozia non era un interlocutore credibile e che avrebbero trasferito i loro uffici (eppure la borsa di Edimburgo è la quarta in Europa per volume di affari). Le compagnie petrolifere Shell e BP hanno emesso proclami in cui esortavano a votare no, in caso contrario avrebbero anche esse traslocato oltre confine. Il che e’ ridicolo, dato che i giacimenti del mare del Nord sono ad Aberdeen. Sembrava insomma che, nel caso in cui la Scozia si fosse resa indipendente dal Regno Unito sarebbe mancato tutto, dalla luce alla linea telefonica, dai collegamenti via treno alle prestazioni sanitarie. La stampa ed i mass-media “ovviamente” si sono nettamente schierati, inutile dirvi in che senso. Il Regno Unito in questi decenni ha profittato dei giacimenti scozzesi, ma gli inglesi considerano gli scozzesi come da noi i napoletani: degli sfaticati mantenuti e buoni a nulla, perennemente col bicchiere in mano. Questi luoghi comuni si ritrovano a piene mani nei commenti agli articoli on-line di molte testate. Ad esempio possiamo citare questo articolo sul quotidiano londinese Evening standard:
http://www.standard.co.uk/news/politics/scottish-referendum-yes-campaign-dealt-fresh-blow-over-price-hike-warning-9726153.html?origin=internalSearch.


Ma come sempre, il miglior polso della situazione lo offre il re dei tabloid, il Daily Mail (notare anche l’accuratezza dei metodi impiegati, dai grafici alle tabelle riassuntive). Impareggiabile questo pezzo di teatro Cameron che con le lacrime agli occhi supplica gli scozzesi di stare con loro:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2761562/The-Queen-watching-Scotland-referendum-results-closely-poised-issue-statement.html
http://www.dailymail.co.uk/news/article-2757554/Cameron-Clegg-Miliband-pledge-higher-spending-Scotland-rule-English-parliament-Tory-MPs-say-no-Scottish-Chancellor-EVER.html

Ho saputo di una scuola inglese nella quale, durante le assemblee, che vengono dirette e presidiate dal dirigente scolastico, gli studenti sono stati spesso incitati a prendere posizione contro chi voleva rompere l'unione. Non so quanto questo comportamento fosse diffuso, e ovviamente in Inghilterra non si votava, ma questo spiega bene in che clima si sia vissuto di recente nel Regno Unito. Le scuole d’altronde, in ogni parte del mondo, sappiamo bene a quali finalità sono piegate
Il referendum in Scozia

In quella stessa scuola, come se non bastasse, nel presente anno scolastico si approfondirà la prima guerra mondiale  e soprattutto il glorioso comportamento del grande esercito inglese e le grandi gesta dei suoi generali. D'altronde tutte le scuole del Regno Unito, private e pubbliche, hanno celebrato quest’anno il WW1 Day, ricordando la vittoria riportata cento anni fa nella prima guerra mondiale. E se invece raccontassero della “tregua di Natale”? E se facessero leggere “Niente di nuovo sul fronte occidentale”? Quest’ultimo soprattutto, sarebbe un ottimo viatico per i docenti, oltre che per gli alunni, come spiegato in un precedente articoloQui sotto il video della canzone Christmas 1914 di Mike Harding (ovviamente non condivido per niente la scritta iniziale che qualcuno ha assurdamente inserito nel video, e che cozza con lo spirito della canzone, vedi il testo originale e la sua traduzione).


PS: quanto ai presunti brogli avvenuti in Scozia per il momento non posso fare altro che rimandarvi a due articoli, corredati di video, in lingua inglese:


http://truthstreammedia.com/banks-warn-vote-no-for-scottish-independence-or-be-damned/http://www.globalresearch.ca/yes-supporters-claim-videos-show-scottish-referendum-was-rigged/5402906

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