Dopo il successo registrato al botteghino, con più di 540 milioni di dollari incassati, la Paramount e la Skydance Pictures mettono in cantiere il sequel di World War Z, l’acclamato zombie-thriller liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Max Brooks. A dirigerlo, dopo la dipartita di Marc Forster, sarà Juan Antonio Bayona, che nel 2011 s’impose al grande pubblico con The orphanage, vincitore di sei premi Goya, seguito dal campione d’incassi in Spagna The impossible, interpretato da Naomi Watts e Ewan McGregor.
La gestazione travagliata del primo capitolo, segnata dai ripetuti e accesi contrasti tra la produzione e il regista – che abbandonò definitivamente il progetto non appena il film uscì nelle sale – fu compensata da un inaspettato trionfo che ottenne i favori del pubblico e della critica. In seguito alla rinuncia di Ed Harris e Bryan Cranston, il ruolo di protagonista venne affidato a Brad Pitt, nella parte di un ex investigatore delle Nazioni Unite chiamato a tornare in campo per scoprire una cura alla pandemia zombie. Siamo alle prese con un blockbuster d’intrattenimento, un prodotto ad alto budget con un rating PG-13, che malgrado l’ambientazione post-apocalittica – dove schiere di zombie famelici minacciano l’intera umanità, relega il carattere splatter a semplice espediente di contorno. È la ricerca del “paziente zero” a costituire l’elemento più avvincente e riuscito:una corsa contro il tempo che costringe Gerry Lane ad approdare dapprima in Corea del Sud, poi in Israele e infine in Irlanda, spinto dall’assoluta necessità di trovare una cura.
Un film di matrice internazionale, animato da una rara attitudine all’azione di Forster, dal gioco di neon operato dalla fotografia di Ben Seresin e dalla colonna sonora di Marco Beltrami (The hurt locker, The woman in black). Considerato il successo ottenuto, l’annuncio di un sequel appare prevedibile e fondato. Nulla è stato rivelato in merito al prosieguo della trama e all’autore dello script. Oltre a tornare nel ruolo di protagonista, Brad Pitt si occuperà anche della produzione, ma per il momento i dettagli sono avvolti nel mistero. Per cui non resta che attendere…
Mario di Camillo