Ci ho pensato per un po', poi ho deciso che era l'ora di procurare una nuova veste a questo povero blog. Ho selezionato una persona paziente, che leggesse il blog e capisse dove volevo andare a parare con il restyling.
Ho cambiato l' header, includendo dei cactus. Perchè i cactus? La domanda che mi sono fatta a monte è un'altra. Perché questo blog si chiama Gynepraio? E' una parola che racchiude il ginepraio, cioè una situazione complessa nella quale ci si infila pentendosene nel giro di 3 minuti, e la gyne, cioè la donna. Insomma, è un luogo intricato e problematico popolato da femmine. Difficilmente riesco a immaginare qualcosa di più femminile di un cactus: è sinuoso ma spinoso, difficile da maneggiare e spostare, talvolta inavvicinabile. Si sa accontentare di poco, ama stare sotto il sole, è ostinato e resistente. E' una pianta talvolta detta "succulenta", a volte "grassa": come le donne, insomma. Per questo motivo la palette colori include dei verdi (il mondo delle piante) e il rosa (l'universo femminile).
Il menù è stato ridotto e raccoglie giusto i contenuti più specifici: i miei (pochissimi) scritti pubblicati altrove e le mie recensioni. Lo faccio per agevolare voi nella lettura e nella scelta degli argomenti cui dare la precedenza. Buahahahaha, cazzata! Lo faccio per quei brand che non vedono l'ora di pagarmi denaro tintinnante per le mie doti di storyteller: è giusto che sappiano che sono la donna che stanno cercando.
Ho variato un po' il font, ma sfido a chiunque a dire che si tratta di una rivoluzione; resta altresì intatto il corpo carattere a prova di talpa ipermetrope. Ho scelto dei nuovi pulsanti di condivisione: rimane quindi invariato l'invito a spammare senza pietà i miei post in tutto il web, all'interno del network che ognuno preferisce.
Ho cambiato anche le icone che invitano a seguire i miei profili social: la funzione è però sempre la stessa, cioè cercare di costruire insieme uno straccio di relazione che vada oltre questo blog e i post che riesco a mettere insieme ogni tanto. I toni, i contenuti, il basso tasso di credibilità sono quelli di sempre.
Per adesso la mia foto profilo è un cactus, ma ho pianificato un fotoritratto degno di questo nome: per ora ho solo selezionato il fotografo. E' un caro amico, talentuoso, creativo e soprattutto abituato a fotografare soggetti strani. Infatti, alcuni suoi servizi sono usciti su National Geographic.
Se non lo capisce lui che bestia sono, allora mi spiace, non ce la può fare nessuno.