______________________________________________________________________
Cari amici, dopo il viaggio a Rutshuru e la scalata del Karisimbi ho l’impressione che la mia vita abbia un senso solo su quelle montagne. Montagne magiche che, quando le nuvole sono basse, sembrano fluttuare come le montagne dell’Hallelujah in Avatar, sospese nell’aria grazie al potere magnetico dell’Unobtanium. E come il paraplegico Jake si trasforma in Na’vik per vivere sul meraviglioso pianeta Pandora, per vivere sui Virunga il mio avatar sarà metaforicamente quello di un gorilla. Perché, vedete, in mezzo al cemento e al traffico da qualche tempo mi sento come un paraplegico. Il vero Dragor ha bisogno di cieli immensi, di spazi sconfinati, di natura vergine. I suoi amici sono le creature della foresta. Chissà, forse anch’io trovero’ il mio Ikran e mi librero’ fra le nuvole come Bellerofonte su Pegaso.
Cosi’ a partire da domani JI si trasferisce a Kinigi, dove installero’ il mio campo base per andare sui Virunga. Con qualche smanceria sono riuscito a farmi prestare il Mitsubishi da mia cognata che ne ha 2. E’ incredibile come quella donna sia sensibile ai complimenti. Ti guarda come se fossi una mosca nella minestra, ma basta dirle “sei bella, sei brava, sei ricca” e ti dà tutto quello che vuoi. Una volta era molto bella, adesso gli anni e la birra hanno impresso il loro marchio. E anche la fatica, perché sua figlia in Svizzera sforna marmocchi a ritmo industriale e poi glieli spedisce da allevare. Fra l’altro non devo nemmeno tirarmela dietro come all’Akagera, perché detesta la montagna e ha paura dei gorilla. All’Akagera le bestie potete vederle dalla macchina, in montagna si va a piedi e bisogna imparare il loro galateo altrimenti vi fanno a pezzi.
Arrivederci sui Virunga, business as usual.
Dragor