Ieri c'è stata la riunione della nuova scuola di Ettore. C'è andato Luca, perché io avevo un impegno di lavoro e non avrei fatto in tempo (avevo anche un mal di testa fotonico, ma questo non potevo prevederlo quando abbiamo deciso).
Io sono a favore della scuola pubblica, non fosse altro che perché non mi posso permettere quella privata e perché spesso la scuola privata è anche confessionale (niente di male in sé, solo che io sono atea).
Sono talmente a favore della scuola pubblica che, oltre a lavorarci dentro (non ho mai capito la netta distinzione tra scuola e università), collaboro con il network La Scuola Che Funziona (quando ho un po' di respiro, ovviamente), sono iscritta al gruppo FB "Io amo la scuola pubblica" e, naturalmente, mando i miei figli in una scuola pubblica.
Ci sono però situazioni in cui alla scuola pubblica (anzi, a una in particolare) appiccherei il fuoco. Per esempio, quando mi si dice che i bambini di 3 anni devono fare l'orario fino alle 13 per due settimane dall'inizio della scuola, "per inserirsi meglio", anche se mio figlio ha già frequentato la scuola l'anno scorso come anticipatario.
Per esempio, quando gli orari della materna e delle elementari non sono studiati in modo da essere compatibili, cosa che mi costringerà a iscrivere Ettore al post scuola e pregare che lo possano mettere sullo stesso pulmino con cui esce Amelia. Per mezz'ora di differenza.
Per esempio, quando in una riunione organizzata per spiegare ai genitori come funziona il tutto non si è in grado di dare informazioni riguardo i buoni pasti, il post scuola e il pulmino. E si rimandano i genitori a chiedere informazioni al Comune, lavandosene le mani come se fossero cose che non interessano la scuola.
Ecco, questa è la cosa che mi fa più imbestialire, perché non è per mancanza di soldi che si fanno queste cose: è per scarso rispetto nei confronti dei genitori e per atavica incapacità di organizzare.
Se sai che il giorno X ci sarà la riunione con i genitori, che cosa ti costa fare una chiamata in Comune e chiedere le informazioni logistiche che potrebbero servire ai genitori? Ancora meglio, non potresti invitare qualcuno del Comune alla riunione?
E non ti puoi immaginare che i genitori con bambini sia alla materna sia alle elementari sarebbero più comodi se entrambi entrassero e uscissero alla stessa ora?
Se avessi riscontrato queste mancanze ovunque, potrei pensare che esiste un misterioso motivo legislativo/burocratico per cui non è proprio possibile fare così.
Invece nella scuola che i miei figli hanno frequentato fino a pochi mesi fa era tutto diverso: alla riunione di inizio anno si davano TUTTE le informazioni possibili, gli orari erano studiati in sincronia con le elementari.
Certo, non era una scuola perfetta: i primi due anni Amelia ha avuto maestre orrende (soprattutto in confronto a quelle dell'ultimo anno) e gli inserimenti alla materna erano ancora più assurdi, perché fatti a scaglioni (vi basti che Amelia è entrata alla materna il 25 settembre, 9 giorni dopo l'inizio della scuola, e il suo inserimento si è protratto fino tipo al 6 ottobre). Però era fatta in modo che, riempita delle persone giuste, potesse diventare quasi perfetta.
Questa invece è una scuola concepita per casalinghe e/o famiglie aiutate dai nonni. Niente di male, ma non tutte siamo casalinghe e non tutti i nonni sono in pensione e/o disponibili. E la scuola materna, più di quella dell'obbligo, dovrebbe essere un servizio sociale più che educativo.
Per carità, chineremo il crapone come tutti quelli che non possono permettersi di fare altrimenti. Ma la scuola ha perso un'altra occasione per farsi amare.
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