Finalmente è uscita la classifica ufficiale. La stessa merita alcune considerazioni: innanzitutto checché se ne dica la vittoria dell’Arsenal è netta e limpida. I 69 punti (+ 4 sulla seconda, che per lungo tempo ha comandato la classifica) e i 2765 fantapunti – per una media a giornata di 72,7, cioè due gol a partita – (che valgono il primo posto nella classifica dei fantapunti, vero metro di giudizio per stabilire la squadra più forte) sono dati inoppugnabili, avvalorati dal fatto che senza modificatore le cose non sarebbero cambiate affatto, anzi a fronte di un minor numero di fantapunti l’Arsenal avrebbe avuto un punto in classifica in più e questo la dice lunga sulle critiche del Pifferaio che per un anno intero ha gridato alla farsa e al complotto (come se la regola del modificatore fosse valida per tutti tranne che per lui!). Il tutto ovviamente condito anche dalla vittoria nella Fantacoppa per uno storico “double”.
Grande è la sorpresa di trovare una squadra come lo Zenit al secondo posto. Partita con ben altre (direi modeste) ambizioni, e accreditata di un campionato tranquillo, non solo ha stupito tutti con la vittoria nell’ambitissimo (sic!) Torneo di Apertuta – Trofeo Antonio Ribeiro -, ma per lungo tempo ha sognato di poter compiere l’impresa di vincere il Campionato, traguardo però sfuggito a due giornate dalla fine. Senza dubbio buona parte dei meriti per questo brillante risultato (che a parer mio ne fa comunque la squadra rivelazione dell’anno) vanno ascritti alla lungimiranza con la quale ha operato in sede di asta principale comprando giocatori come Basta a 27 fml per poter sfruttare le nuove opportunità che la regola del Modificatore offriva. Detto questo però c’è anche da evidenziare come lo stesso modificatore per lungo, lunghissimo, tempo più che una scelta sia stato una costrizione non avendo in rosa centrocampisti sufficienti per schierare una mediana a quattro. Fondamentale però è stata una buona dose di fortuna (dicasi gran culo) che lo ha accompagnato per tutto il campionato, testimonianza ne è il fatto che (a fronte del miglior attacco 64 gol fatti) la sua è stata la difesa meno battuta di tutte, con appena 37 gol subiti (a – 1 dal Larissa, che non fa testo visto che non si sa bene per quale macumba primeggia ogni stagione in questa graduatoria, ma soprattutto a – 6 dall’Arsenal capoclassifica), segno oggettivo ed inequivocabile di un mazzo sfondatissimo, il tutto ovviamente valutato senza mettere in conto l’incidenza di scambietti e prestiti (c.d. “magheggi”) che nella seconda parte del campionato ha posto in essere per tentare di colmare lacune strutturali della sua rosa. Mi domando, ma se avesse vinto quale sarebbe stato il suo grado di soddisfazione e di orgoglio per aver messo in piedi una squadra a botta di cambiali che, a fronte di una vittoria o di una sconfitta (come nel suo caso), vanno comunque pagate? Riusciremo prima o poi ad assistere ad un campionato al termine del quale lo Zenit non debba restituire ai legittimi proprietari buona parte della “sua” squadra?
Sorpresa anche in terza posizione, occupata dal Celtic. In questo caso a fronte dei comunque meritati complimenti (dopotutto lo stesso Celtic e lo Zenit sono due “quasi” matricole), c’è da evidenziare che tanto ma tanto di questo piazzamento è ascrivibile al magheggio per antonomasia, quello di Balotelli, ma è pur vero però che se l’Ajax, quarto, non si fosse accontentato di condurre un campionato ignavo, probabilmente dal secondo al terzo posto i piazzamenti sarebbero potuti non essere gli stessi. Anonimo il Campionato del Larissa, del buon vecchio Mister Rulletto si ricordano solo i dieci minuti di calciomercato estivo. Ma dove sono finite le sue “brillati” intuizioni e le sue proposte spregiudicate? Non si può sempre campare di rendita sulle spalle di Palacio e Giovinco. Lo vorremmo un po’ più presente e più partecipe per la stagione a venire, è chiedere troppo?
Clamoroso il sesto posto dell’Aston Villa, squadra che dopo un brillante girone d’andata, chiuso con 33 fpt, ha visto letteralmente crollare il proprio rendimento a fronte comunque dell’esplosione di giocatori come Bonaventura, Florenzi, Ilicic ed Hernanes. Vero è che Milito ha fatto crack ma Denis la sua parte l’ha fatta comunque. Dopo l’ottima scorsa stagione, culminata con la vittoria della Coppa, il passo indietro di quest’anno resta comunque evidente. Probabilmente è l’atavica e mai del tutto vinta filosofia del mantenere sempre e comunque lo status quo (o forse si dovrebbe parlare di “paura” di rinnovare) che ne ha frenato le potenzialità. Per farla breve, comunque, se continuerà così a meno che non “indovini” (nel vero senso della parola) la rosa ad inizio stagione difficilmente potrà ambire a più prestigiosi traguardi (forse un nuovo direttore sportivo sarebbe utile: si fanno i nomi di Giorgio, e sarebbe un ritorno, e di Francuccio re Luisella).
Se lo Zenit (e in misura minore il Celtic) è stata la sorpresa in positivo del campionato, al settimo, dicasi settimo, posto il Psg è stato senza dubbio la sorpresa negativa. Campione in carica, re indiscusso del fantacalciomercato estivo, partito con i favori del pronostico pressoché assoluti il Psg si è impantanato in un campionato di modesto, modestissimo livello, difendendo a spada tratta giocatori che era chiaro a tutti essere un disvalore piuttosto che una redditività. Come se non bastasse poi non ha saputo cogliere le opportunità della regola del Modificatore, limitandosi a gridare costantemente alla farsa, preferendo crogiolarsi in una rosa di “nomi” piuttosto che badare alla sostanza. Ovviamente come ogni stagione perdente ha preferito mollare gli ormeggi, lasciarsi trasportare dalle onde del fato nei meandri della bassa classifica, senza opporre alcuna resistenza, senza provare a lottare, al sol fine di partire il prossimo anno qualche metro avanti gli altri (del resto è sempre stata questa la sua filosofia: un anno nella polvere un anno sugli altar). Ovviamente non poteva mancare il solito magheggio, perpetrato anche grazie, se non soprattutto, a conniventi “cumparielli” ben ammaestrati durante l’anno a farsi uccellare come nel gioco delle tre carte. Per dirla con parole che anche i suddetti polli possano capire “l’è fatti fessa e cuntenti”. Ma c’è comunque del buono nella sua stagione: il terzo posto ai fantapunti, la vittoria nella Superfantacoppa e dulcis in fundo il premio quale Mister Lamento dell’anno. Vinto stracciando la concorrenza del temibile Topolone, e degli altri agguerritissimi e piagnucolosi fanta allenatori come la coppia Ribeiro-Fodarocco.
Avvincente è stata la lotta per non retrocedere. A fronte di un ultimissimo posto assegnato sin dalle prime giornate ad un irriconoscibile Newcastle (è finita l’era dei Kakà e degli Ibra!!!), sfortunato sì (ben 56 i gol subiti, peggior difesa), ma anche qualitativamente poco attrezzato per competere quest’anno (appena 30 i gol fatti e 2510 fantapunti, peggiori prestazioni in entrambe le graduatorie). C’è da dire, però, che le sue doti sataniche si sono affievolite ma non sono del tutto scomparse e così dopo Nocerino (“non lo cedo nemmeno per Hamsik”) quest’anno il coniglio che ha estratto dal cilindro è stato tale Emeghara, che ovviamente ha cercato, ha voluto e ha preso (la cantilena è sempre quella!). Bellissimo il duello posto in essere tra Valletta e Osasuna. La squadra di Mister Sasiccio forse ha volato troppo in alto e quando i motori sono venuti meno (vedi El Shaarawy) è precipitata. Impossibile però non evidenziare che i suoi 2628 fantapunti non solo lo pongono a +52 sul Valletta, a fronte di soli 2 punti in classifica in più, ma addirittura sono molti di più rispetto anche a squadre come Aston Villa, Larissa e Ajax, tutte finite molto più avanti in classifica. Ennesima retrocessione per lui e per la prima volta nella Lega una squadra storica perde il diritto al nome. Rumors danno già aperta la caccia all’acquisto del glorioso River. Entrambi i due papabili acquirenti: il cammelliere beduino Mohammed El Faccion e il misterioso faccendiere ceceno Antonin Cuzzonenko, hanno già promesso lo scudetto ai Millonarios!
Magazine Diario personale
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Tempi di cottura
Ore 4.30. Una mattina come tante di un lunedì come tanti. Mentre la maggior parte delle persone sta ancora dormendo, suona la sveglia di Anna Maria: una... Leggere il seguito
Da Andrea Venturotti
RACCONTI, TALENTI -
Banalizzazione della morte
L'Uomo uccide. Il mito di Caino è sempre vivo e presente. Il secolo scorso, in cui io sono nata, si è caratterizzato per orribili bagni di sangue in cui, anche... Leggere il seguito
Da Ritacoltellese
DIARIO PERSONALE -
“Chiedimi quello che vuoi. La trilogia” di Megan Maxwell
La trilogia: Chiedimi quello che vuoi-Ora e per sempre-Lasciami andare via Dopo la morte del padre, Eric Zimmerman, proprietario della compagnia tedesca... Leggere il seguito
Da Vivianap
CULTURA, LIBRI, RACCONTI, TALENTI -
Quel che resta del viaggio – guida rapida su Melbourne e Victoria
In preda a un jet-lag che mi fa addormentare alle dieci della sera e svegliare alle sei del mattino, ho ripreso la mia vita a Barcellona. Sono scesa dall'aereo... Leggere il seguito
Da Giulia Calli
DIARIO PERSONALE, TALENTI -
Famiglia atipica is better than no famiglia
C’era bisogno di un’altra opinione, un altro sproloquio, un altro post sulle famiglie atipiche? Sicuramente no. Avevate bisogno che io mettessi nero su bianco... Leggere il seguito
Da Gynepraio
OPINIONI, TALENTI -
Il regime alimentare dei filosofi dell’antichità
E certamente non furono degli sciocchi coloro che istituirono i Misteri: e in verità già dai tempi antichi ci hanno velatamente rivelato che colui il quale... Leggere il seguito
Da Bloody Ivy
DIARIO PERSONALE, TALENTI