La raccolta con cui Arthur Conan Doyle fa tornare in vita Sherlock Holmes
“Il ritorno di Sherlock Holmes” è una raccolta di racconti, editi originariamente sullo Strand Magazine nel 1905, con cui Arthur Conan Doyle, assecondando le pressanti richieste del suo pubblico, fa sorprendentemente rientrare in scena l’infallibile investigatore privato dopo averne narrato la morte ne “Il problema finale”. Poiché «nessun coroner ne aveva ritrovato il corpo», come scrive lo stesso Conan Doyle, fu facile per l’autore far tornare, vivo e vegeto, il suo amato – odiato personaggio.
Scampato per miracolo, dunque, alla fine nella Cascata di Reichenbach, nelle Alpi svizzere, Sherlock Holmes riappare in una Londa che la sua lunga assenza di tre anni ha reso più vulnerabile alle infaticabili trame dei criminali. Ma spalleggiato dal fedelissimo dottor Watson il grande detective torna a fare uso della sua affilata intelligenza analitica nella densa nebbia inglese e nei delittuosi misteri che vi si occultano, offrendosi ancora come paladino di quei valori di razionalità e umanesimo scientifico che ne hanno fatto un simbolo dell’Inghilterra vittoriana e positivista.
Inoltre in questo libro si viene a conoscenza di alcune attività che Holmes ha intrapreso dopo la conclusione della sua carriera investigativa: nell’ultimo racconto “L’avventura della seconda macchia” Watson asserisce che Holmes si è ritirato nel Sussex per studiare e allevare le api.
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