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Il rodim… (ehm…) Il ruggito di ALicE: Storie di bandiere

Da Leragazze

L’argomento di venerdì al Ruggito del Coniglio era le storie di bandiere.

Mi è subito saltato alla mente un episodio avvenuto anni fa, e, naturalmente ho chiamato per intervenire in trasmissione: Era il 2001, l’anno dello scudetto della Roma. Noi siamo lazialissimi di famiglia (per quello che riguarda me è più che altro un valore di “tradizione” che vero tifo) e per mio figlio, che allora aveva 3 anni, era più importante l’omologazione al resto del mondo più che la fede calcistica, e non capiva quindi perché con tutte le bandiere giallorosse che sventolavano nel nostro quartiere (ad altissima densità di popolazione romanista) non potessimo anche noi sventolare la nostra di bandiera. Così gli orgogliosissimi nonni gli regalarono una bandierona biancoceleste che lui brandiva altrettanto orgogliosamente dal suo passeggino.
In realtà io più che altro temevo il linciaggio e l’oltraggio da parte dei cuginetti romanisti, ma tant’è, per accontentare il piccolo….

Un giorno, tronando a casa dall’asilo col nostro bandierone, che davvero non passava inosservato, passiamo davanti a una gelateria. Lo sconosciuto proprietario esce di corsa dal negozio venendoci incontro, ci abbraccia e felice e, commosso come se avesse ritrovato un parente scomparso, ci invita dentro a prendere un gelato! Effettivamente incontrare un altro laziale, che oltretutto aveva il coraggio di palesarsi, nel mare giallorosso che ci circondava era una situazione davvero commovente.

A rovinare il racconto è stata invece la redazione del Ruggito.
Infatti mentre ero al telefono in attesa di parlare coi Conigli, e sentivo le chiamate che stavano andando in onda prima della mia, il regista mi chiama fuori onda per dirmi che annunciando il mio intervento in radio i Conigli avrebbero detto “Alessandra di Latina”. Non ho avuto la prontezza di chiederne il motivo. Che però conoscendo la fede giallorossa di uno dei due Conigli, penso sia stato un modo (un po’ codardo, diciamolo) di oltraggiare il laziale, tacciato da sempre come “burino”. Sempre ammesso che “burino” sia un offesa.
Ma se l’intento è stato quello di offendere (e non vedo altre possibili spiegazioni) mi chiedo se è peggio essere “burino” o diciamo così ” simpaticamente vigliacco” da costringere suo malgrado una romana (neanche così tanto orgogliosa di esserlo, peraltro) a dichiararsi di Latina solo per dar modo ai romanisti di prenderla un po’ in giro!

E comunque…

CONIGLIIIIIIIII, IO SO’ ROMANA DE ROMA!!!!!!!!!

Il rodim… (ehm…) Il ruggito di ALicE: Storie di bandiere



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