Venerdì 17 Giugno 2011 09:10
Il governo ha diffuso anch'esso un messaggio su Twitter, rendendo noto che l’obiettivo del programma anti-paglia sarebbe quello di "assicurare una casa decorosa a tutti, senza lasciare nessuno senza un tetto".
"Se qualcuno abita ancora nelle nyakatsi [case di paglia] - ha dichiarato ai giornalisti il funzionario che supervisiona il programma, Augustin Kampayana, - è solo perché preferisce vivere in case di paglia. Alcuni di loro, semplicemente non vogliono cambiare, ma noi non possiamo permettere che questi si trascinino dietro tutti gli altri".
"È una vita terribile, simile a quella dei rifugiati" ha commentato un uomo Batwa che si è visto abbattere la casa e che oggi vive ammassato in un piccolo spazio insieme ad altre dieci famiglie. Il mese scorso, la Commissione ONU contro la Discriminazione Razziale aveva sollecitato il governo del Ruanda a "rendere accessibili ai Batwa abitazioni adeguate, in modo particolare evitando sfratti forzati effettuati senza consultazioni e senza l’offerta di soluzioni abitative alternative".
Tuttavia, mentre alcune famiglie Batwa hanno ricevuto nuove case, secondo la COPORWA – l’organizzazione dei Batwa del Ruanda – molte stanno ancora aspettando e nel frattempo sono costrette a vivere all’addiaccio.
I Batwa sono il popolo più emarginato della società ruandese, sottoposto quotidianamente a discriminazioni e a forme di razzismo. Dopo essere stati cacciati dalle loro foreste ancestrali, trasformate in parchi nazionali senza presenza dell’uomo, la maggior parte dei pigmei Batwa sopravvive a stento di lavori salariati o producendo vasi di terracotta.
Commenti
Please login to post comments or replies.
Vedi anche:
- 10/06/2011 09:07 - Gli Indios sequestrano un aereo
- 17/05/2011 09:21 - La Papua Nuova Guinea blocca la svendita delle foreste alle imprese straniere
- 04/05/2011 06:43 - Perù: l'assalto alle terre indigene
- 19/04/2011 09:34 - Violente proteste bloccano la diga in Amazzonia
- 08/04/2011 09:44 - 5 milioni di ettari di foreste di Papua Nuova Guinea mano a imprese straniere