La stagione fredda non permette nessun sollievo ai vivi. Il primo disgelo, che sussurra alla primavera i colori della vita, alita parole di zolfo. Di piombo.
La stagione del lutto, senza lasciare istruzioni, semina ultimi respiri.
I nostri ragazzi, in missione di pace, diventano ostaggi dello stesso valore che nutrono senza riserva alcuna. Senza pretese. Giovani, uomini, soldati, che si dimostrano sordi alle raccomdazioni che l'istinto proietta alla mente. La stessa che non può vacillare. L'obiettivo, del resto, è preciso. I nostri figli hanno un compito da svolgere all'estero, in zone di guerra. In Afghanistan, in aree a rischio. E loro sono i guardiani della pace sapendo di essere sotto tiro.
Qualcuno oggi è caduto, ancora. Una voce urla più forte delle altre. La voce di una madre, di una Terra, che risucchiata dalla marea del dolore, resta stridente, dominante, a chiamare il suo nome, Luca.