La commozione suscitata dalla morte di Don Gallo è argomento televisivo. Aveva partecipato a tanti programmi e tanti sono i discorsi che testimoniano il suo vangelo. Tante le immagini che la televisione dedica ad un prete scomodo che sapeva come parlare a tutti e farsi ascoltare. I suoi interventi fuori traccia, la sua Genova, le sue parole pungenti e provocatorie, sempre a difesa dei più deboli sono il più degno saluto per questo uomo, icona e punto di riferimento di migliaia di persone che non avevano nulla da sperare. Ci sono il suo cappello nero, i sigari, una copia del Vangelo, una della Costituzione, la bandiera del Genoa e il fazzoletto dell’Anpi, sono gli oggetti che i ragazzi della Comunità di San Benedetto del Porto hanno adagiato sul feretro di Don Gallo, morto all’età di 84 anni. Lunghe file di cittadini hanno reso omaggio al prete della strada, al prete degli ultimi, come tanti i servizi tv a lui dedicati e questo blog vuole ricordarlo proprio con stralci relativi ad alcune sue partecipazioni nel piccolo schermo.
Tg La7 cronache: ” Il mio vangelo è poesia, la poesia porta sempre fortuna, il mio vangelo V è il vangelo secondo De André”…nei quartieri dove il so

Don Gallo, prete da marciapiede, da anni impeganto nel lavoro con ex tossicodipendenti, prostitute, immigrati, rispondeva alla domanda di Fabio Fazio in Che Tempo che fa del 2012: “Tu credi nel peccato? – Ma no, cosa vuol dire peccato e questo tu sei peccatore e subito dopo spunta la casta sacerdotale, ti redimo, allora tu ti penti, è una forma di potere, il peccato è il nostro cammino, fa parte della natura umana, l’importante è non perseverare”. – ” Io credo nell’amore immenso, tutti ricerchiamo l’amore a perdere che scende su chiunque, i buoni e i cattivi come la pioggia”.
Le Storie, Diario italiano del 2013:”Io sono venuto per servire, sono figlio della democrazia, ero un partigiamo nella guerra poi sono diventato un partigiamo di Gesù, partigiano significa da che parte stare e io ho scelto, dei poveri mai del potere”.
E il prete che ha difeso i poveri ha ceduto al peso degli anni ma non si è mai arreso nella vita. Un’esistenza spesa sempre in prima linea a contatto con la gente e i particolare con i diseredati e gli emarginati con i quali sentiva appagato il suo bisogno di testomonianza evangelica. Sapeva accogliere senza giudicare, senza chiedere nulla. Era un u

L’ultimo saluto a Don Gallo sabato. Le esequie, nella chiesa del Carmine dalla quale fu cacciato alla fine degli anni ’60, saranno celebrate da

In un paese dove la Chiesa conserva il suo potere dominante e che non lesina degli sguardi amici a partiti, Don Gallo contrapponeva il suo credo: ” Cammino sempre con il Vangelo, e con la Costituzione, il prete deve essere una sentinella, un vigilante”… Addio dunque al prete che ha scelto di sposare Cristo, la strada e di gridare in piazza.




