Mentre vari partiti intervengono in modo incerto sul tema dell’inceneritore, Legambiente espone un programma e parla di fine vita dell’impianto dannoso che i cremonesi non volevano e che il senatore Pizzetti cocciutamente difende dicendo che allora era la tecnica migliore, come se il riciclo fosse un’invenzione di oggi e come il seguente piano di Legambiente fosse impossibile. A Cremona si è presentato addirittura un “esperto certificato”, che ha dichiarato che l’inceneritore va aggiustato. In realtà è inutile barricarsi nell’inceneritore o chiedere spiegazione a Bordi. L’impianto dei mille guasti va spento. L’Europa è più “certificata di Sciacca, Amore, Bordi e Perro. Bentornata Legambiente.
Legambiente sui rifiuti : No a nuovi revamping ma soluzioni alternative all’incenerimento
Stiamo seguendo con molta attenzione il dibattito in corso sul futuro del ciclo dei rifiuti in provincia di Cremona e la nostra Associazione sta fortemente rilanciando la campagna nazionale “Italia Rifiuti Free”.
La campagna si articola in 5 mosse :
uno ridurre la produzione di rifiuti,due ridurre il costo del riciclaggio e il flusso dei rifiuti indifferenziati, tre ridurre il peso della nuova tassazione rifiuti sulle famiglie, quattro ridurre il recupero energetico dai rifiuti, cinque ridurre lo smaltimento in discarica .
A Cremona per LEGAMBIENTE bisogna prepararsi al FINE VITA dell’impianto termovalorizzatore, inaugurato nel 1997.
Quindi diciamo NO a nuovi revamping o soluzioni che rimettano al centro l’incenerimento e discarica come soluzione per lo smaltimento dei rifiuti:
Per la raccolta differenziata già a partire dai prossimi mesi è necessario diffondere il sistema di raccolta porta a porta spinta su tutto il territorio comunale, come già promesso tre anni fa dall’assessore Bordi e avviare una attività di decoro togliendo cassonetti e campane dalle strade. Iniziare fin da subito una campagna capillare di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti e sul porta a porta, pensare a nuovi impianti alternativi all’inceneritore come un impianto di compostaggio dei rifiuti a trattamento biologico e meccanico (come in provincia di Reggio Emilia).
Crediamo che i cittadini cremonesi siano più avanti dei loro rappresentanti nelle Istituzioni e dei manager presenti nella Partecipate, maturi e sensibili almeno quanto i cittadini di Crema, Casalmaggiore e Piadena, ma anche dei cittadini di Acquanegra Cremonese, Grumello, Gussola e Motta Baluffi tanto per citarne alcuni con una percentuale di raccolta differenziata oltre il 60%.
E’ tempo di una nuova stagione per il ciclo dei rifiuti:
MENO PRODUZIONE e PIU’ RACCOLTA DIFFERENZIATA
Quindi MENO DISCARICHE e MENO INCENERITORI
Il direttivo
LEGAMBIENTE CREMONA ONLUS