Magazine Diario personale

Il segnale sbagliato

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

È un fenomeno che stavo notando in queste settimane, e su cui non mi ero mai soffermato veramente: una cosa disprezzata dalla gente diverrà un successo di diffusione (e non solo) più di qualcosa che piace.

E lo compreranno...

E lo compreranno…

Cercherò di spiegarmi meglio, e spero di riuscirci. Quando qualcosa ci urta, esso sia un film, un libro, un serial o un album, tendiamo a parlarne quanto e se non di più di qualcosa che ci è piaciuto. Di conseguenza, diffonderemo questo messaggio attraverso i social o ne parleremo seduti con gli amici. Questo genererà pubblicità al prodotto, ma per qualche meccanismo a me ancora sconosciuto, incuriosirà e colpirà gli interlocutori più di qualsiasi messaggio positivo.

Il segnale si diffonderà, vedrete

Il segnale si diffonderà, vedrete

Notavo, per dire, che in questo periodo non si fa altro che parlare di un prodotto[1], sia da chi lo ha apprezzato (pochi, a quanto pare), sia da chi lo schifa/odia (stando ai social, il 90% della popolazione mondiale). E quindi, via alle vignette, alle frasi, alle ingiurie, alle discussioni.
E ciò a cosa porta? Che voi che lo schifate non fate altro che diffondere il famoso segnale di cui parlava Davide in questo azzeccatissimo POST, e indirettamente fermerete quello di ciò che vi piace di più.

Per qualche ragione, infatti, fa più breccia una polemica che un consiglio. Ed ecco che libri, film, serial, album che amate verranno ignorati, e l’attenzione di chi è in contatto con voi sarà catalizzata da altro, da quello che voi disprezzate.
Ma soprattutto, mi viene in mente un discorso che lessi 20 anni fa su un giornale metal e che diceva più o meno così[2]:

“Al concerto la gente parlava più di quanto gli facessero schifo i Take That che delle band sul palco. Mi chiedo, pensate che la gente al concerto dei Take That passi il suo tempo a dire quanto gli facciano schifo i Metallica[3] o si goda lo spettacolo?”

La maniera più veloce per vendere libri?

La maniera più veloce per vendere libri?

Ed è per questo che difficilmente perdo tempo a recensire ciò che non mi è piaciuto, e ho smesso di dirmi quando qualcosa non mi piace: contribuirei solo a far pubblicità e a vendere quei prodotti.

 

[1] Ogni commento con riferimento al cosiddetto prodotto sarà cancellato. Come sto cercando di dire in questo post, non voglio contribuire alla sua diffusione.

[2] Se qualche lettore si riconoscesse come autore della frase, me lo scriva nei commenti

[3] E mi dovrei trovare quindi d’accordo con un fan dei Take That…


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