Parlando del problema Kosovo, Jaglandha valutato che si dovrebbe lasciare lo svolgimento del dialogo traBelgrado e Priština andando passo dopo passo in questo processo.Sarebbe sbagliato, ritiene il segretario generale del Consigliod'Europa, passare ora al discorso sulla soluzione definitiva e valutache sarebbe molto meglio essere pragmatici e alla fine del processotrovare una soluzione finale del problema. Alla domanda relativaall'idea della divisione del Kosovo o sull'autonomia della sua partesettentrionale, Jagland ha risposto che non va bene pregiudicare lecose perche' il discorso sulla soluzione definitiva potrebbe nuocereall'attuale dialogo tra Belgrado e Priština e al processo dellariconciliazione nella regione.
Il rappresentante del Consigliod'Europa si e' congratulato con la Serbia per lo status di candidatoall'adesione e ha sottolineato che questo passo in avanti nelprocesso delle integrazioni e' importante, non soltanto per la Serbiabensi' per tutta l'Europa. E' altrettanto importante, ha detto, chela Serbia continui il lavoro comune nel Consiglio d'Europa poiche'soltanto l'adattamento agli standard di questa organizzazione puo'portare un paese verso il pieno ingresso nell'Ue. Jagland ha rilevatoche se si guarda nel passato, e' evidente che non vi e' alcun paeseche e' aderito all'Ue senza aver compiuto un lavoro preparatorio nelConsiglio d'Europa. Il segretario generale ritiene importante che laSerbia continui le riforme della giustizia e su questo tema haparlato a Belgrado con la ministro della giustizia Snežana Malović.Si tratta della base dello stato di diritto, ha rilevato Jagland.Secondo la sua valutazione, su questo piano la sfida piu' grande e'l'istituzione di una giustizia indipendente nonche' la nomina e ladestituzione dei giudici e dei procuratori. Siamo pronti ad aiutarela Serbia su questa linea, ha assicurato Jagland rilevandol'importanza della lotta contro la corruzione. La Serbia ha fattomolto sull'attuazione delle riforme e adopera tutti gli strumenti econvenzioni del Consiglio d'Europa relativi al rispetto dei dirittiumani e di minoranze, ha concluso il segretario generale delConsiglio d'Europa.
Secondo la direttrice della Cancelleriaper le integrazioni europee serba, Milica Delević, la Serbia ha gia'le basi e un meccansimo per il team di negoziatori nel prossimodialogo con l'Ue. Ha aggiunto che nella luce delle prossime elezionie la formazione del nuovo gabinetto di ministri, sara' necessaria unaulteriore costruzione nel senso che gli attuali team sarebbero dotatidel volto di un nuovo governo. Delević ha precisato che al piu' altolivello politico esiste il corpo di coordinamento che riunisce iministri guidati dal premier, e si tratta di ministri i cui dicasterisono maggiormente inclusi nel processo delle integrazioni europee. Siaspetta che il nuovo Governo della Serbia, prima dell'inizio deinegoziati di adesione con l'Ue approvi la proposta di scadenze peradottare gli standard europei nei settori chiave in cui sarebberoillustrate le priorita' di Belgrado nei negoziati con l'Ue. Si sa digia' che i primi ad essere aperti, saranno i capitoli 23 e 24relativi alla giustizia, diritti umani, liberta' e sicurazza, sciveil quotidiano di Belgrado 'Blic'.
[*] Il testo è tratto dallacorrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in oggi aRadio Radicale