Quelle parole che cerchi dentro e le trovi tra le pagine sparse di wordpress.
Grazie Carla per la tua lucida riflessione.Chiara
Sono convinta che non esista “uomo”, nemmeno quello dall’animo più squallido e turpe, che non sia o sia stato scarnificato dai morsi violenti del dolore, fisico o spirituale. Si è vittime della sofferenza, per colpe o perché bersaglio della brutalità altrui, indiscriminatamente, depredati di quella leggerezza che dovrebbe appartenere a tutti, spettatori forzati di un film in cui si accendono le luci e si spengono i sorrisi e la voce della realtà sovrasta quella dell’io che domanda aiuto. Disperazione, angoscia, tristezza, il contorno di ogni pietanza, la colonna sonora di qualsiasi evento, mentre, a lettere cubitali, davanti agli occhi, scolpito ovunque, scorre un quesito senza risposta: “Perché proprio a me?”. Siamo franchi, di tanto in tanto, ce la cerchiamo, quando ci incaponiamo nel voler percorrere vere e proprie mulattiere, chiamandole strade o confondiamo l’aridità interiore e l’individualismo con l’introversione e un distaccato centellinare (per timidezza o diffidenza caratteriale) ogni cosa…