Tutto brucia come carta straccia nella fiamma sempre viva del presente. Sfuggono allo sguardo per poi riapparire nei ricordi sotto nuove vesti, a volte migliori, altre con un retrogusto amaro. Ma non per questo è giusto lasciarle in un angolino nascosto della mente nell’attesa che il fumo le faccia scomparire del tutto!
Un giorno potrei averne bisogno, ne sono sicuro. Un giorno potrebbero risultare utili a me stesso per sentirmi e utili agli altri per capirmi. Gli sguardi amorevoli di chi non c’è più, le risate tra i banchi di scuola, i baci rubati durante il gioco della bottiglia, le promesse mantenute e quelle distrutte dall’egoismo, quel fare la pace col mignolino, i sospiri dietro le tende del campeggio, i giocattoli e l’illusione che, alla fine, i buoni vincano sempre. L’odore della torta di mele che faceva la nonna, il ticchettio della pioggia negli autunni piovosi e i baffi del portiere. Le lacrime di gioia, quelle di dolore e quelle rimaste dietro il muro degli occhi. I tramonti coperti dai palazzi, visti solo nell’immaginazione e quelli in riva al mare con la prima fidanzatina. Le sfide a braccio di ferro e le finali delle provinciali. L’apatia delle domeniche pomeriggio e il frizzante brio dei sabato sera. La claustrofobia. La paura di non riuscire ad andare avanti, la fretta di ricostruire. I pezzi che cadono e quelli che rimangono incollati. I monumenti eretti e quelli abbattuti…
No, non esiste una valida ragione per dimenticare! Tutto ciò che siamo, in fondo, non è che il risultato di quello strano miscuglio di emozioni, luoghi e persone che si accumulano nelle nostre tasche passo dopo passo.
Sono loro a rammentarti chi sei, a rammentarti che ci sei.
Utili a noi e agli altri…per capirci...anche se nessuno sarà mai in grado di comprendere davvero il senso di ogni nostra scelta.