Londra, ma anche Bristol e la provincia inglese. Quattro amici durante le scuole superiori in un college esclusivo: i loro studi, il loro sguardo impietoso sul piccolo mondo famigliare e scolastico, la supponenza nei confronti della storia, dei docenti, la scoperta della filosofia e della sessualità.
Adrian, il più intelligente e il leader del gruppo, anni dopo, si uccide. Ci sono solo Camus e Wittgenstein dietro l’estrema decisione dell’amico? Si è ucciso perché era troppo intelligente, come chiede al figlio la mamma di un amico di Adrian?
Anni dopo, uno dei tre amici rimasti, Tony, uomo tranquillo, che ha vissuto la sua vita aggiungendo e sottraendo, ma mai moltiplicando, riceve una lettera che gli comunica che la mamma della sua ex ragazza dell’università, che tran l’altro l’ha lasciato preferendogli Adrian, gli ha lasciato 500 sterline e il diario di Adrian.
Tony che ha sempre vissuto con cautela, che non ha mai vinto né perso, ma ha lasciato che la vita gli succedesse, che ha evitato il dolore e l’ha chiamato attitudine alla sopravvivenza, deve andare a ritroso nelle zone d’ombra della vita, sua e dei suoi amici e smuovere la sua tranquillità.
Il percorso a ritroso nelle zone d’ombra della vita, con i suoi dolori inesplorati e i suoi segreti, diventa così riflessione sulla fallacia della storia “quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione”
Tempo e memoria. Ricordi inaffidabili.
Il senso di una fine di Julian Barnes – Einaudi Editore