Oggi è il giorno delle dichiarazioni deliranti a danno di Berlusconi. Chissà perché, ma i disordini nel Maghreb stanno mettendo i tarli nel cervello di certi intellettuali e politici (vedi Di Pietro) della sinistra nostrana. Li sta facendo andare in pappa, come si suol dire; seppure – a essere sinceri – non ci sarebbe affatto un gran bisogno delle varie rivoluzioni libiche o tunisine, o egiziane, per indurre certa intellighenzia a spararle grosse, ma talmente grosse da diventare grandi flatulenze che calano come nebbia sulle nostre menti, asfissiandole con una cultura faziosa d’accatto, ridicola, senile e priva di qualsiasi etica che non sia quella della sinistra sessantottina, che etica non ha mai avuto.
Ma tant’è… Umberto Eco – che personalmente non gradisco nemmeno come scrittore – ha detto qualcosa che suggerisce in modo eclatante come sia percepita la democrazia nel nostro paese. Sentite qui:
Berlusconi è paragonabile a Gheddafi e Mubarak? No, il paragone, intellettualmente parlando, potrebbe essere fatto con Hitler: anche lui giunse al potere con libere elezioni.
Capita la grande rivelazione del profeta della Semiotica? Il sillogismo «intelligente» e «illuminante» di chi ha scritto libri del calibro de Il Nome della Rosa e il Pendolo di Foucault? Siccome Berlusconi e Hitler sono saliti al potere tramite elezioni libere, Berlusconi è paragonabile a Hitler. Ecco dunque che le elezioni assumono il valore di termine sillogistico (del tipo: se A è uguale a B, e B è uguale a C, allora C è uguale ad A, dove B è il termine sillogistico che unisce A a C). Addirittura, Eco peggiora il proprio ragionamento. Leggete:
Berlusconi non è un dittatore come Mubarak e Gheddafi, perchè lui ha vinto le elezioni con il supporto di una grande maggioranza degli italiani.
Ah, adesso abbiamo tutto più chiaro. Il Cavaliere non è paragonabile a Gheddafi o a Mubarak, perché a dispetto dei due, egli ha vinto le elezioni. Ma proprio perché è salito al potere, vincendo libere elezioni, è invece – intellettualmente parlando s’intende – paragonabile a Hitler.
Riassumendo (c’è pure da ridere): Berlusconi è paragonabile a Hitler perché ha vinto elezioni libere, però non è paragonabile a Mubarak e Gheddafi, perché questi non hanno vinto libere elezioni. Ergo, si può dedurre che Mubarak e Gheddafi non sono paragonabili a Hitler perché loro sono saliti al potere con un colpo di Stato militare.
Professor Eco, i suoi ragionamenti sono davvero i-n-e-c-c-e-p-i-b-i-l-i. Un vero esempio di dotta elucubrazione dei più noti studiosi della semiologia del linguaggio applicata alla becera propaganda politica faziosa e sinistra. Il meglio che veste il peggio; o se vogliamo il peggio che sporca il meglio.
Ma non è finita qui. Siccome non bastava paragonare Berlusconi a Hitler, sempre intellettualmente parlando, il nostro professore, si rammarica che in Italia un’ampia maggioranza (almeno lui lo ammette che questa maggioranza esiste), sostiene Berlusconi:
In Italia non c’è lo stesso regime dei paesi del Nord Africa e non va dimenticato il fatto che c’è un elettorato pronto a supportare Berlusconi. È piuttosto triste ma è così…
Bene. Con questa frase il dotto ha corretto in parte il ridicolo tiro sillogistico. Il «triste» ci può anche stare. Pure io sarei triste se al Governo ci fosse Bersani, e sarei ancor più triste se sapessi che esiste una larga maggioranza degli italiani che lo ha votato. Ma non penserei mai che, proprio perché Bersani ha vinto libere elezioni, debba essere paragonato a Hitler. Dimostrerei – a dispetto dei titoli di studio, della carriera intellettuale e dell’importanza che potrebbero darmi – di non aver capito un accidenti della nostra storia e del concetto di repubblica democratica. Ancor meno del diritto e dell’economia, la semiotica non esaurisce affatto tutto lo sciibile umano…
Fonte: Il Messaggero
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Tags: berlusconi, eco, gheddafi, hitler berlusconi, mubarack, umberto eco Potrebbero interessarti anche:
E’ da quando ha scritto\ In nome della rosa\ che la sensazione di grande bluff non mi abbandona. Ora poi,mi sono convinta vieppiù che e’ un uomo oltre che poco intelligente, anche assolutamente disonesto intellettualmente
“In Italia non c’è lo stesso regime dei paesi del Nord Africa e non va dimenticato il fatto che c’è un elettorato pronto a supportare Berlusconi. È piuttosto triste ma è così…”
Eco ha perfettamente ragione. L’elettorato che ha votato Berlusconi è triste, perché grazie alla capillare presenza di esperti maneggioni nelle sale di votazione, molti voti a berlusconi sono stati annullati e una enormità di schede bianche sono state assegnate ai partiti della sinistra, che comunque hanno perso.
Se le votazioni fossero state corrette nessuno sarebbe stato triste.