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Il sistema mi ha deluso... di nuovo

Creato il 15 luglio 2012 da Narratore @Narratore74

Il sistema mi ha deluso... di nuovo

Dove lavoro...


Oggi post decisamente off-topic, dovete scusarmi. Il problema è che a volte accadono cose che mi tolgono ogni riferimento, che scombussolano talmente tanto il mio mondo che sento il bisogno di parlarne con qualcuno.  Quindi non prendetela male se per una volta non vi parlo di libri o scrittura, oggi proprio non ne avevo voglia... In altre occasioni ho accennato al mio lavoro, e non parlo del cucinare in se ma bensì di dove svolgo questa attività. Ogni giorno mi sveglio e dopo essermi preparato mi reco nella struttura psichiatrica dove preparo i pasti per all'incirca una sessantina di malati di mente. Ora, non starò a dilungarmi sugli aspetti di questa occupazione, che ricordo è dannatamente difficile ma allo stesso tempo ripaga senza mezzi termini in maniera più che abbondante. Vorrei però puntualizzare su un preciso e fondamentale punto: in cucina, per svariati motivi, ho la possibilità, quasi giornalmente, di avere uno o più aiuti, utenti che provengono da una delle strutture della cooperativa per cui lavoro. Cooperativa che, lo ricordo, non si occupa solo di malati psichiatrici ma  spazia quasi in ogni branca delle problematiche sociali.
Certo, definirli "aiuti" è parecchio generoso, visto che al massimo sono in grado di svolgere piccole mansioni, con l'accortezza di stargli sempre dietro e controllare che non si facciano male o ne facciano ad altri. Ma la cosa, almeno per un misero pugno di elementi, funziona, li rende orgogliosi, da loro una parvenza di normalità e una sorta di punto di riferimento per quella che è la vita che si trovano a vivere ogni giorno.
Il sistema mi ha deluso... di nuovo
Bene, qualche mese fa mi è stato mandato un ragazzo molto giovane, 15 anni, con problemi legati al rispetto dell'autorità, delle figure preposte alla gestione e un odio viscerale verso la scuola. Il suo problema maggiore, però, deriva dal fatto di non essere italiano, di aver ricevuto un'educazione che lo ha portato a non credere nel sistema scolastico e di avere la possibilità di fregarsene "tanto mi promuovo lo stesso". Quest'anno era in terza media, con l'ottica di dover dare l'esame e poter, finalmente, passare oltre e dare il via a qualcosa di meglio per la sua vita. E noi, io e la mia collega, abbiamo cercato in questi mesi di fargli capire, attraverso esempi, discorsi, e parlandogli col cuore, di quali fossero le cose importanti e il modo, per noi, migliore per affrontare questo muro, per lui invalicabile. E qualcosa avevamo ottenuto… Non è stato un cammino semplice, tutt'altro, spesso inframezzato da litigi, sfuriate da parte sua e assenze ingiustificate pur di non affrontare questo o quel problema. Avere a che fare con un adolescente non è mai facile, se poi è anche particolarmente problematico… Ma ci abbiamo provato, davvero, e quando è arrivato il giorno dell'esame eravamo ottimisti. Qualche giorno fa ho saputo i risultati… e avrei picchiato qualcuno! Inutile dire che il suo arrivo nell'aula, il giorno degli orali, è stato in linea con il suo carattere: minaccie, offese, e promesse di una brutta fine se non avessero smesso di dire bugie. Insomma, un delirio che però faceva parte del suo carattere. Una reazione su cui avevo sperato, lo ammetto, e della quale sarebbe stato giusto pagasse le conseguenze.
Il sistema mi ha deluso... di nuovo
E loro, invece, che hanno fatto? Lo hanno promosso… solo per levarselo dai piedi… Gli hanno regalato la prova della veridicità di tutte le sue fantasie assurde, che in fondo, a ragion veduta, fantasie non erano. Hanno vanificato, senza mezzi termini, tutto quel percorso che con fatica avevamo cercato di tracciare. Il tutto per cosa? Per poter entrare in un'aula e non fare un cazzo? No, non lo accetto! Un tempo, quando ero a scuola io, non funzionava così. I professori non ti abbandonavano solo perché non ne avevano voglia. Lo so, mi è successo e l'ho provato sulla mia pelle. Adesso cosa rimane? Un pugno di incompetenti, che pensano solo a tirare a fine mese per prendere uno stipendio, fregandosene del futuro di quei ragazzi che loro stessi dovrebbero contribuire a formare, a plasmare come pezzi di creta. Per poi lamentarsi quando, quegli stessi ragazzi, crescono e fanno ben di peggio che urlare in classe o tirare una sedia... Mi fanno schifo… E grazie a loro, oggi, credo ancora di meno nel sistema… Grazie stronzi. Grazie di cuore...

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