LA FELICITA'.
Il nostro campione, nell’arte dell’apparire e dell’interloquire, era proprio il primo dei primi; anche nell’intolleranza e nella presunzione non era secondo a nessun potente del passato prossimo, forse lo sarà stato a dei lontani cesare, papa, duce? Lui, certamente credeva di no. Perché Lui si sentiva, con certezza, sempre il primo di tutti i primi di tutti i secoli. Pensate, il reo confesso del desiderio di ambizione, non solo si riteneva il più furbo dei furbi della categoria dei cosiddetti “salvatori della Patria”, ma esigeva che tutti i suoi contrari rinunciassero anche alla più timida e piccola obiezione sulle sue misure governative. E, riflettete, il premier si recava in chiesa ogni domenica! A un vero credente non dovrebbe essere consentita alcuna superstizione? Il timoroso di Dio non dovrebbe tremare al “gufare” di chicchessia e neppure al “soffiare” del celebre Massimo? (Ricordo da un racconto di Bicefalo).
A l i e n a z i o n e
L’amore è una dea crudele la quale,
al pari di tutte le divinità,
aspira a possedere l’uomo tutto quanto
e non è soddisfatta
finché questi non le abbia sacrificato,
non soltanto la propria anima,
ma anche il proprio essere fisico.
Il suo culto è fatto di sofferenza,
e la sua culminazione è sacrificio di sé,
è suicidio.
-Edgar Bauer-
http://renzomazzetti.blog.kataweb.it/2014/03/21/il-calzolaio-di-pompei/