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Il soffitto di cristallo

Da Finalmentemamma
Il soffitto di cristalloOggi girovagavo per la rete cercando qualcosa da fare domani, vista la giornata di festa e, pensando che il Centro Commerciale Porta di Roma fosse aperto, sono andata sul loro sito web...scoprendo che esiste una bellissima e interessantissima installazione dal 13 al 27 Marzo (quindi romane sbrigatevi ad andare a vederla!) chiamata "Il soffitto di cristallo". Il nome mi ha molto incuriosita e mi sono informata un pò meglio trovando questo:
"Soffitto di cristallo .
Una barriera invisibile che impedisce alle donne di raggiungere le posizioni apicali in molti ambiti d'azione
Con soffitto di cristallo si intende la barriera invisibile derivante da una complessa interazione di strutture nell'ambito delle organizzazioni a dominanza maschile che impediscono alle donne di accedere a posizioni di responsabilità.
Traducendo l’immagine del “soffitto di cristallo”: le donne guardano in alto e non vedono ostacoli, perché l’atmosfera paritaria che sembra regnare nel loro ambiente le stimola ad una competizione aperta; nella loro ascesa, però, incontrano ad un certo punto un ostacolo invisibile che impedisce loro di superare una determinata soglia.
Spesso è utilizzata anche l’espressione “soffitto di vetro” anche è sottolineata una differenza sostanziale tra le due espressioni: il vetro si rompe facilmente il cristallo no…e a quanto pare per ora dobbiamo ancora parlare di soffito di cristallo.
La barriera invisibile è costituita dalle discriminazioni:
- orizzontali: le donne sono concentrate in alcuni campi scientifici, come le scienze biologiche e mediche, o in settori specifici all'interno di discipline più vaste;
- verticali: le donne, pur costituendo in molti casi più della metà del personale, sono comunque presenti in misura molto ridotta tra i dirigenti e praticamente assenti ai vertici decisionali.
Per modificare la situazione è stata prevista l’attivazione delle cosiddette “azioni positive” che favoriscano temporaneamente le donne per permettere loro di avanzare, progredire sensibilmente in un settore in modo da poter favorire un processo di integrazione della parità di opportunità nelle organizzazione.
La possibilità di rompere le barriere è fortemente legata alla capacità delle donne di “fare rete”, di costruire cioè un sistema di relazioni al femminile che diventi una risorsa per tutte. Del resto, quando le donne hanno la reale possibilità di mettersi alla prova, ottengono in genere ottimi risultati."

E così mi sono messa a pensare a questo soffitto di cristallo che sovrasta tutte noi donne...come dice bene il testo che ho riportato qui sopra, questo soffitto è trasparente, dandpoci l'illusione che non esista, ma è duro come il cristallo, e anche sbattendoci sopra è difficilissimo da rompere!!!Nel mio ambito di lavoro, ossia l'educazione dei bambini e i servizi sociali, le donne sono la stragrande maggioranza delle operatrici, i vertici della coop per la quale lavoravo sono tutte donne, ma appunto questo accade perchè siamo in ambito sociale, difficilmente accade in altri ambiti. Nelle scienze, nella tecnologia, nell'economia, nella politica...c'è bisogno delle "quote rosa" per riuscire a vedere qualche donna nelle alte sfere...Si perchè gli uomini certi problemi non li hanno, l'unico soffitto che loro vedono è il cielo, e l'unico impedimento è la mancanza di volontà di raggiungere un certo livello...si perchè agli uomini nessuno chiede se è sposato e da quanto quando fa un colloquio, nesusno gli chiede se ha intenzione o meno di avere dei figli e quando, nessuno si "preoccupa" se ha figli o meno, perchè un figlio è un "problema" da donne, perchè se il bambino sta male è la mamma che si prende la malattia del piccolo, se deve andare dal pediatra è la mamma che deve rinunciare ad un giorno di lavoro, se entrambi hanno possibilità di lavorare e il bimbo è piccolo, generalmente è la mamma che rinuncia al posto di lavoro per badare al cucciolo!Io mi sono sentita sbattere in faccia parecchie porte perchè sono mamma, come se fare un figlio sia un problema e non una risorsa, c ome se imparare a fare 1000 cose insieme (pensare al bimbo, alla casa, al marito!) faccia di noi mamme delle inette al lavoro, come se noi che siamo sposate magari da qualche mese, necessariamente dobbiamo fare figli e mettere nei guai l'azienda per la quale lavoriamo! Si perchè è sempre a noi donne che viene chiesto di scegliere tra fare un figlio e fare carriera, l'uomo non ha mai questi problemi, nessuno gli chiede di decidere se rimandare la possibilità di diventare padre per cercare di farsi valere al lavoro, nessuno gli chiede di dimostrare di valere al lavoro, perchè una donna deve sempre farsi in quattro per dimostrare di poter lavorare come e meglio di un uomo nonostante la sua maternità!E allora mi chiedo: perchè in altre parti della nostra cara Europa la maternità è considerata una risorsa mentre da noi è un problema?Qualche giorno fa parlavo con un mio amico polacco (badate bene polacco, non tedesco o norvegese...cioè non della parte d'Europa che noic onsideriamo "avanti" rispetto a noi!) e lui mi chiedeva quanto percepissi di maternità! Alla mia risposta "Zero!" è rimasto scioccato...e mi ha risposto "Da noi in Polonia, sotto ditattura le donne che facevano figli erano tutelate fino ad un anno di vita del bambino anche se non avevano mai lavorato e fino a 7 anni la mamma percepiva gli assegni di maternità...e poi dite che gli arretrati siamo noi".
Meditiamo donne, meditiamo!

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