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Il sogno di Casini? Mangiarsi Futuro e Libertà. Altro che Terzo Polo. Intanto PDL-Lega pensano a una nuova legge elettorale

Creato il 21 aprile 2011 da Iljester

Il sogno di Casini? Mangiarsi Futuro e Libertà. Altro che Terzo Polo. Intanto PDL-Lega pensano a una nuova legge elettoralePovero Fini. Davvero, povero lui. Tra i due litiganti – Fini e Berlusconi – il terzo gode. E chi ne fa le spese è il più debole dei due avversari: Fini. Già. Perché dubito che Berlusconi possa farsi mettere nel sacco da uno come Casini. Lo ha praticamente «cresciuto» politicamente. La DC lo ha svezzato, ma Casini è un leader che si è affermato all’ombra di Berlusconi. Ergo, prima che Casini riesca a irretire il Cavaliere, di acqua sotto i ponti ne deve ancora passare parecchio. E non è escluso che prima o poi, il ballerino dell’UDC non torni a casa, se ciò gli dovesse tornare utile. Intanto però ha un sogno diverso e più immediato: papparsi Fini e Futuro e Libertà.
Vi sembra fantascienza? Macché. In Italia e nella politica italiana, niente è impossibile. Io personalmente non mi meraviglierei se fra qualche anno leader del centrodestra diventasse Vendola. È paradossale, ma vista la parabola finiana, credo che le leggi della politica che hanno governato il novecento siano ormai del tutto superate. Almeno nel nostro paese e magistrati permettendo. Perché ormai la variabile giudiziaria è una componente che nelle statistiche politiche deve essere sempre tenuta presente. Il che è triste, ma è reale.
Dicevo comunque di Casini. Ormai il leader dell’UDC non ne fa tanto mistero. FLI più che l’alleato fedele dell’UDC, è diventato una succursale politica degli ex democristiani. Ha certo ancora le sue scompaginate idee, ma più che espressione di un coerente programma partitico, pare rispecchino solo la personale convinzione dei piccoli capibastone di cui il partito finiano è composto. E del resto, dai vari Granata ai vari Bocchino e Briguglio, FLI ormai non è altro che un coro antiberlusconiano oltranzista, dove i moderati come Urso e Ronchi sono praticamente scomparsi. E io personalmente mi chiedo come sia possibile che ancora i due rimangano attaccati a un partito che obiettivamente non li vuole.
I misteri della «nuova destra moderna». Che Casini intende papparsi in un sol boccone. E il suo desiderata politico pare avversarsi ogni giorno che passa. Fini, del resto, ormai è agli ordini di Casini. Casini decide e Fini obbedisce. Ecco l’ultimo degli esempi: l’inversione dell’ordine del giorno su DEF e Testamento Biologico. Se la maggioranza aveva chiesto l’esame prioritario del DEF (Documento di Economia e Finanza) rispetto al Testamento Biologico, e Fini pareva orientato ad assentire, arriva Casini, il quale, leggendo Avvenire e percependo il malcontento dei Vescovi, decide che tal ordine non s’aveva da fare. Così si è subito recato alla Presidenza della Camera e ha «chiesto» l’inversione dell’ordine del giorno, paventando peraltro un utilizzo strumentale da parte della maggioranza del Testamento Biologico a fini elettoralistici. Fini che fa? Naturalmente acconsente e dispone che prima venga trattato il Testamento e poi il DEF, con buona pace dell’urgenza sulla situazione economica e finanziaria del nostro paese.
Strategia concordata? Mah! Non credo. Credo piuttosto che questo sia un sintomo evidente dello scollamento di Futuro e Libertà e dell’appiattimento del presunto quanto sconfessato partito di «destra moderna» alle esigenze dell’UDC. Il che ci porta a immaginare il Terzo Polo più come un neo partito democristiano attorno ai quali ruotano i due satelliti Gianni e Pinotto (Fini e Rutelli), che un’alleanza di pari. Con buona pace, naturalmente, della grande destra moderna, che Fini – almeno a parole – aveva teorizzato.
Intanto, ed è cronaca recente, la maggioranza pensa a una nuova legge elettorale che instauri anche al Senato il premio di maggioranza su base nazionale, come già avviene per la Camera. Oggi infatti il premio di maggioranza per il Senato è su base regionale, a seguito di un obiezione dell’ex Capo dello Stato, Ciampi, che ritenne incostituzionale il premio di maggioranza su base nazionale, poiché i senatori (secondo costituzione) vengono espressi su base regionale. Pare che la maggioranza abbia trovato l’escamotage per aggirare l’ostacolo, assegnando il premio di maggioranza su base nazionale; premio comunque calcolato su base proporzionale regionale. Non chiedetemi di essere più preciso, poiché pure io non ho ben afferrato il meccanismo, in quanto non ho a disposizione la norma del DDL, che comunque è ancora un’ipotesi. Quel che è certo è che se la legge dovesse passare, decreterebbe la morte del Terzo Polo e un rafforzamento del bipolarismo. Ecco perché la proposta potrebbe trovare appoggio anche nell’opposizione di sinistra più sensibile al bipolarismo.


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