Roberto, parlaci di prostituzione
«Quando sono andata a Roma a parlare del problema delle vittime della tratta, della mafia nigeriana, ero emozionata… Ero scossa da tante pressioni del funzionario dell’ambasciata del mio Paese, che mi metteva sotto accusa, di non parlare male della Nigeria, di non parlare male della mafia nigeriana. Ho letto che la stessa cosa la dicono a te, di non parlare male degli italiani all’estero, di non parlare delle mafie, di non fare capire agli italiani la situazione in Italia… come le mafie operano. Io oggi dico: come si permettono di rubare i nostri anni migliori? Io oggi ho trent’anni come Saviano. Noi abbiamo deciso di non abbassare la testa, di non tacere».
Poi Isoke Aikpitanyi, per un attimo, si commuove. Ma il messaggio ai giornalisti, a Saviano, a noi è chiarissimo: la disinformazione aiuta le mafie, è prodotta dalle mafie. Guarda caso, l’Italia è disinformata sulla prostituzione e sulle sue vittime.
Nata da un’idea di Valentina S., di seguito il testo della mail che vi proponiamo di inviare a Roberto Saviano, [email protected]. (Update: in alternativa scriveteci nome, cognome e città e invieremo la lettera firmata anche a nome vostro; potete farlo qui nei commenti oppure inviando una mail a [email protected]). Per condividere il testo su facebook, qui. Fate girare la lettera tra i vostri contatti. Una mail bombing pacifica per chiedere in massa a Roberto di parlare pubblicamente, il più presto possibile, di questo tema.
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Caro Roberto,
ti rivolgo una richiesta accorata. Trovo vergognoso come in questo paese si parli di prostituzione, come se si trattasse di un problema di costume, di pubblica morale, di libertà individuali e di gossip alla Novella 2000. I nostri giornali (purtroppo anche i migliori!) sono pieni delle foto di una ragazzina adolescente, dati in pasto al voyeurismo, piaga del nostro Paese, caduto vittima dell’ipnosi mediatica voluta dal potere.
Tu hai parlato di Lydia Cacho, la straordinaria giornalista messicana che scontrandosi col potere politico e mafioso ha denunciato prostituzione e pornografia minorile nel suo paese. Il suo libro “Schiave del potere” svela il vero volto dell’industria mondiale di prostituzione e tratta.
Forse se uno come te ne parlasse, questo Paese riuscirebbe a risvegliarsi un poco dal torpore e a capire quanto sul corpo delle donne si svolga un giro d’affari spietato e miliardario. A capire che andare con una prostituta non è una scelta neutra o “privata” e che prostituirsi non significa essere libere.
Lo dobbiamo alle tante vittime di questo commercio, lo dobbiamo al coraggio di una giornalista fatta di una pasta simile alla tua. Svelare a tutti che le donne sono merci di scambio in tutte le mafie del mondo, basate proprio su un’idea di maschilità distorta, alimentata perché necessaria al perpetuarsi del sistema.
Solo tu puoi farlo, Roberto. Grazie!
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