Domani, 3 giugno, il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, esaminerà il caso del sovraffollamento delle carceri italiane (media inferiore a tre mq. per detenuto), che una sentenza "pilota" della Corte europea dei diritti dell'uomo del 28 maggio 2013 (caso Torreggiani), aveva ricondotto alla violazione dell'art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che proibisce la tortura.
La Corte di Strasburgo aveva dato un anno di tempo al nostro Paese per invertire la tendenza, periodo che è scaduto qualche giorno fa. Il presidente Napolitano ne ha fatto oggetto del suo unico, fino ad ora, messaggio indirizzato alle Camere. Nel frattempo, alcune misure adottate dal governo hanno permesso e (potenzialmente) dovrebbero permettere una riduzione della popolazione carceraria: estensione dell'applicazione della detenzione domiciliare, introduzione della "messa alla prova", convenzioni con alcune Regioni in favore dei detenuti tossicodipendenti, intese internazionali per i detenuti stranieri. Si aggiungono gli effetti della sentenza della Cassazione sul ricalcolo della pena detentiva a seguito della pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge Fini-Giovanardi in materia di stupefacenti.
Secondo i dati dell'associazione Antigone, riportati in un articolo di Vladimiro Polchi per la Repubblica, in un anno la popolazione carceraria si è ridotta di circa 6 mila persone, giungendo a fine maggio a 59.683 unità, una cifra, però, ancora distante dalla capienza regolamentare che l'Amministrazione Penitenziaria stima in 49.091 posti (anche se quelli realmente disponibili, tenendo conto dei reparti chiusi, si abbassano a 44.329). Questi dati portano il tasso di affollamento italiano al 134.6% (134,6 detenuti per 100 posti letto), un numero ancora tristemente distante dalla media europea (97,8%).
Per risolvere il problema del sovraffollamento, i Radicali hanno proposto l'approvazione di una amnistia. Gli stessi, nell'imminenza della decisione del Comitato, hanno inviato un documento a Strasburgo, "un'analsi sulla mancata ottemperanza da parte del nostro Paese rispetto alle indicazioni ricevute sui trattamenti inumani e degradanti dei detenuti, a comprova che purtroppo lo stato di illegalità è ancora in corso".
oltre 50 pagine di analisi sulla mancata ottemperanza da parte del nostro Paese rispetto alle indicazioni ricevute sui trattamenti inumani e degradanti dei detenuti, a comprovare che purtroppo lo stato di illegalità è ancora in corso. - See more at: http://www.radicali.it/20140530/scaduto-termine-della-cedu-sulle-carceri-italiane-quarta-manifestazione-sondrio-su-caso-gia#sthash.8bFHrKTe.dpufoltre 50 pagine di analisi sulla mancata ottemperanza da parte del nostro Paese rispetto alle indicazioni ricevute sui trattamenti inumani e degradanti dei detenuti, a comprovare che purtroppo lo stato di illegalità è ancora in corso. - See more at: http://www.radicali.it/20140530/scaduto-termine-della-cedu-sulle-carceri-italiane-quarta-manifestazione-sondrio-su-caso-gia#sthash.8bFHrKTe.dpuf
Dalla decisione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa di domani, dipenderà il destino dei 6000 ricorsi pendenti alla Corte di Strasburgo, che potrebbero determinare a carico del nostro Paese, sempre secondo i calcoli dell'associazione Antigone, risarcimenti fino a 60 milioni di euro.