IL SU-POST DEL SABATO. “Villa Sorriso” in piazza. E volarono dentiere, pannoloni e confezioni di Viagra (vuote)
Creato il 12 febbraio 2011 da Massimoconsorti
@massimoconsorti
PillolaSe la “piazza” invocata da Berlusconi in caso di condanna dovesse essere quella mobilitata ieri contro i giudici di Milano dalla Santanmé, c’è da dormire sonni tranquilli. 123 vecchietti e mezzo (il mezzo era Sallusti travestito), ringalluzziti da una overdose di Viagra, hanno inscenato una protesta che ha assunto i toni de “Le comiche”, il film trash con Villaggio e Pozzetto. Ex fascisti, ex repubblichini, ex monarchici, ex democristiani (dorotei), ex nullafacenti ed ex nullatenenti a carico dell’Inps si sono riversati come un rigagnolo in piena davanti al Tribunale per sostenere a modo loro Silvio Berlusconi, il JR di una vita trascorsa fra via Alzheimer e corso Parkinson. Il più facinoroso di tutti, in cappotto blu e occhiali scesi sul naso, dito puntato contro le finestre dei giudici ha gridato: “Comunisti cavogne tovnate nelle fogne”, non aveva finito di pronunciare il suo slogan che si è sentita una voce che gli ha urlato contro: “Ma vaffanculo arterosclerotico!”. Questo epiteto ha dato il via a tutta una serie di altri insulti che sono andati dal mite “tornatevene all’ospizio”, al più impudente “massa di impotenti”, al graffiante “banda di rincoglioniti” che hanno sommerso il popolo dei vecchietti di male parole. Considerato il momento particolare sono arrivati i carabinieri. La situazione si era fatta pesante. Il clima arroventato. Attorno ai vecchietti contestatori, che minacciavano di entrare in tribunale, si era radunata una folla inferocita che aveva iniziato il lancio di confezioni mignon di marmellata e di zollette di zucchero con la fionda. I carabinieri si sono schierati in tenuta antisommossa non per impedire agli ultraottuagenari gesti insani ma per proteggerli dalla gente che voleva menarli. Il clou di una protesta, che si era trasformata in una barzelletta sicuramente migliore di quelle raccontate da Silvio, lo si è raggiunto quando è arrivato Piero Ricca. Lo spaccapalle famoso per aver dato del “buffone” a Berlusconi ed essere stato assolto dal tribunale perché “il fatto non costituisce reato”, si è presentato in mezzo ai vecchietti intimandogli di andarsene perché stavano commettendo il reato di “blocco stradale immotivato e ingiustificato”. È stato a quel punto che il pullmino di Villa Sorriso, guidato da Sallusti, è arrivato per riportare all’ospizio i vecchietti. Il medico di turno ha dovuto praticare a tutti una flebo di Valium. PillolinaBotta e risposta, a las cinco de la tarde secondo la nobile tradizione lorcana,fra Berlusconi e il presidente Napolitano. Vestito di tutto punto da torero, con il bolero confezionatogli dalla Santantutti, Silvio è arrivato al Quirinale per cantarla chiara al presidente della repubblica. “Non sono io quella persona lì, non faccio festini a casa mia e non ho mai pagato una donna. Mi accusano di cercare lo scontro, ma sono i pm a mettersi sotto i piedi lo Stato di diritto e la Costituzione. Cosa dovrei fare? Starmene zitto? La mia unica colpa è quella di essermi circondato di belle donne. C'è un clima di folle caccia all'uomo contro di me e io cerco sempre di riportare tutti alla calma. Ma non posso sapere cosa può succedere se questo scontro andrà avanti”. La sommessa risposta di Napolitano è stata: “Lei può trovare nel nostro ordinamento gli strumenti giuridici per avere un processo equo. Vada avanti in tutti i gradi di giudizio e vedrà che incontrerà magistrati che sapranno valutarla secondo giustizia”. Inutile descrivere la faccia di Silvio.Supposta“Atto di indirizzo” in Rai. Si bloccheranno tutte le trasmissioni contrarie a Silvio. Censura totale. Rogo per i disubbidienti. Lapidazioni per le birichine. Multe salatissime per i contravventori. È il colpo di coda finale all’informazione che Berlusconi ha messo in piedi dopo il summit con le teste pensanti della sua propaganda, Alessandro Sallusti, Giuliano Ferrara, Claudio Brachino e Alfonso Signorini, il gruppo “Delta” di Orwell. Il grande dittatore sa esattamente che attraverso l’informazione si gioca il non andare in galera e scende in campo con le vacche corazzate. Il “toro” Bersani risponde: “La commissione di vigilanza dica no”. Giuliano Ferrara sta ancora ridendo.
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