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Il Suicidio Perfetto #Matteucci: il Diario si tinge di nero

Creato il 26 aprile 2013 da Lafenice

Il poliziotto Marzio Santoni praticava uno stile d'indagine inconsueto: usava al minimo gli strumenti di laboratorio, poco o niente dna e obitorio, molti passi fatti nella mente, camminate naturali, di scarpone, soppesate nel dettaglio. Lunghezza giusta, mai approssimativa, eseguita con perfezione matematica, un procedere che esprimeva la stessa potenza sia in pianura che in salita. Inesorabile sino alla vetta. Bio detective, non devastava i campi, procedeva sottile, educato, arrivando sempre alla soluzione del caso. Percepiva gli odori con la sensibilità di un animale selvatico. Diffidente e misterioso, aveva più tane di una volpe. Nessuno sapeva della sua vita privata. Anche i colleghi lo chiamavano Lupo bianco, il soprannome che portava dietro fin da bambino.
[...] Lanciò al massimo la sua Vespa. Attraversò il ponte. La nebbia era ingabbiata come una balla di cotone. Su quei tornanti aveva trascorso la vita, a piedi spesso, con dei fogli di giornale infilatisotto la camicia per proteggersi dal vento. Occhi azzurri, capelli neri sciolti, fazzoletto rosso al collo, maglione grezzo, pantaloni di velluto. Lupo bianco guidava a mani nude. Forti, sicure, educate. Chiunque ci si sarebbe affidato. Ma potevano diventare arma pericolosa, abituate com'erano a lavorar d'ascia, scalare le pareti, sciare, smuovere le montagne. Atletico, con quell'aria ecologica, aveva avuto molte donne, tutte volanti, relazioni provvisorie.

Il Suicidio Perfetto #Matteucci: il Diario si tinge di nero

UN GIALLO INSOLITO, UN'INDAGINE FUORI DALL'ORDINARIO. IL FIUTO DI SANTONI COINVOLGERÀ IL LETTORE IN SORPRENDENTI INTRIGHI E SCOMODE REALTÀ.

ANCHE IN UN PICCOLO PAESE AVVOLTO DALLA NEVE, CHIUSO TRA LE MONTAGNE, LA MORTE FA RUMORE.


Odori, inconfondibili aromi, fragranze, profumisospetti. Queste sono le armi che Lupo bianco - il soprannome con cui è conosciuto l'ispettore di polizia Marzio Santoni - usa per risolvere le sue indagini a Valdiluce, piccola perla turistica tra le montagne innevate: l'ispettore è infatti dotato di un olfatto eccezionale che gli permette di analizzare la scena del crimine come nessun altro.
Durante un inverno meno freddo del solito avviene l'incontro con Elisabetta, arrivata a Valdiluce con tre amiche per trascorrere una settimana di vacanza e assaporare un po' di libertà. Tra i due scocca la scintilla: amore e desiderio renderanno quei sette giorni una vertigine sospesa. Ma la fine della loro passione è firmata da un evento terribile che sconvolge l'intera comunità: le quattro donne vengono ritrovate morte. Quattro cadaveri e nessun indizio.
Il corpo esanime di Elisabetta spezza tragicamente una promessa di felicità inattesa e Marzio Santoni vuole a ogni costo la verità. Le indagini partono veloci e mettono in luce vizi pubblici e privati di una piccola cittadina di provincia, rivelando segreti sepolti nel silenzio della montagna.


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