La ricerca di nuove fonti di energia è la chiave di volta della scienza di questo secolo. Finita l’era del carbone e con il petrolio agli sgoccioli l’attenzione dei ricercatori si è spostata velocemente verso quelle fonti di energia, dette rinnovabili, che non si consumano con l’utilizzo e la cui fruizione, molto spesso non comporta il danneggiamento dell’ambiente: mi riferisco all’energia eolica per esempio.
Ma poichè i ricercatori devono sempre battere terreni poco esplorati se vogliono davvero rivoluzionare il mondo delle scienze ecco che si viene a scoprire che oltre alle rinnovabili tradizionali ce ne sono altre, impensabili prima, che si possono sfruttare facendosi aiutare dall’elettronica di precisione e della meccanica.
Alcuni ricercatori della Purdue University (Indiana, USA) sono riusciti a dimostrare (solo a livello teorico per ora) che si può ricavare energia dalle onde sonore sfruttando un MEMS (microsistema elettro-meccanico) in grado di convertire le pressione sonora in piccole quantità di energia.
Ricevitore acustico MEMS
Il ricevitore acustico percepisce le frequenze entro il range 200Hz-500Hz, ovvero ai limiti dell’udibile, e grazie alla sua tecnologia riesce ad estrarre il contenuto energetico dell’onda acustica (che è un’onda di natura meccanica) per poi convertirlo in energia elettrica.
Le prime applicazioni di questa tecnologia, se verrà implementata, potrebbero riguardare il campo medico visto che questo tipo di dispositivi, se impiantati sotto la pelle umana, possono stimolare i muscoli e quindi aiutare nella cura di malattie attualmente incurabili come la miastenia e la sclerosi laterale amiotrofica.
Ovviamente applicazioni di questo tipo possono tornare utili anche da un punto di vista più consumistico: pensate a un lettore musicale portatile che si ricarica mentre viene utilizzato, un pc che ricarica le batterie mentre ascoltate la vostra musica preferita o un cellulare che si ricarica mentre parlate.
Fonte| Ubergizmo