Magazine Lavoro
Non è un triste racconto, Assunta non si piange addosso. La sua forza sta in un’irresistibile ironia, accompagnata da musiche, voci, rumori. Lo stile assomiglia a quello dei promotori cigiellini sui giovani “non più disposti a tutto”. Eccola, dopo la laurea, intraprendere il cammino dei curriculum, dei colloqui, degli stage. Raggiunge così il Cpi (centro per l’impiego) che lei ribattezza Cpt, non come i Centri di Permanenza Temporanea (per immigrati), bensì come Centri di Permanenza Infinita. E alla fine raggiunge il call center della “Suck up my sock” per vendere aspira-calzini, onde aiutare coniugi disordinati. Esperienze lavorative desolanti che la spingono a consultare uno psicanalista (con una presa in giro un po’ ingenerosa, alla Woody Allen, di una pur benemerita categoria).
Una volta, commenta Assunta, esisteva soltanto il lavoro, determinato o indeterminato. “Che noia, tutto così banale, piatto. Poi, finalmente, è arrivato il lavoro atipico”. Un termine che “suggerisce un senso di trasgressione della regola”. E così, “sono diventata una trasgressiva e perversa precaria, una che ama piegarsi alla flessibilità”. Con un sarcasmo a sfondo erotico: “Perché accontentarsi di un posto fisso, quando si possono avere mille posizioni contrattuali? … Si, noi ragazzi di oggi siamo così, ci piacciono le esperienze estreme, al limite della decenza e della legalità. Ma quali rapporti protetti? A noi gli ammortizzatori sociali ci fanno venire l’orticaria! Previdenza, Inail, Inps, pensione, no! A noi la sicurezza non piace, preferiamo il buggy jumping dalle impalcature! E poi soprattutto siamo amanti del rischio e delle cose fatte di nascosto. E’ per questo che andiamo matti per il lavoro nero, perché ci piace farlo al buio. Meglio ancora se sottopagati e senza contributi, perché si, siamo anche maledettamente sadomaso!... Tra i me e i datori di lavoro non c’è mai niente di serio. Abbiamo soltanto rapporti occasionali”.
L’ultima puntata racconta di un telefono che piange non perché è intercettato, ma perché Assunta in treno crede di aver trovato il ragazzo che ama ma tutto s’interrompe perché la Sim è scarica, è finito il credito. Anche il telefono è precario. Non resterà che la chat su Facebook a casa. Un Diario vivo. Può incidere più di tanti seriosi discorsi.
http://ugolini.blogspot.com
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