Oltre 110 scosse nella sola giornata di ieri in Emilia, nel Mantovano, con una scossa anche nel vicino Veneto, a Rovigo, e anche una a Lucca, attorno alla magnitudo 2, come quasi tutte le altre, con qualche punta oltre la magnitudo 3. E come al solito il terremoto non colpisce indiscriminatamente. Colpisce chi ha le case meno adeguate a reggere il sisma, le persone meno informate, che non sanno come comportarsi, chi ha dovuto lavorare nei capannoni mentre le scuole erano chiuse, ed è stata aperta un’inchiesta. Stupisce che lo Stato non annulli la parata militare del 2 giugno, festa della Repubblica. Sarebbe un risparmio evitare la parata, non la festa, eppure lo Stato considerato il funzionamento cinico della nuova Europa, non farà granché, forse nulla. L’Europa è stata unita, per dir così, senza i cittadini. Il governo Monti è gelido, cinico, non vuol saperne di applicare strumenti come la patrimoniale sull’alta borghesia perché la maggioranza è la stessa di Berlusconi. Mario Monti arriva però alla fine di un processo di unificazione e cambiamento delle politiche europee, che alla prova dei fatti mette paura. Nemmeno chi ha perso la casa a causa di una catastrofe naturale sa se e quando sarà aiutato, e fino a che punto. Le vittime sono selezionate dalle disuguaglianze sociali: i più fragili. Pare che l’ingiustizia non abbia un limite nemmeno nelle vicende naturali. Diciassette finora i morti, e si temono nuove forti scosse, forti non si sa quanto. Non sarebbe stato utile investire di più nella ricerca, in questo settore? Costruire comunque case con maggiori precauzioni? D’ora in avanti cambierà il modo di considerare il rischio sismico?
p.z.
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