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IL TESORO DELL’AQUILA CHE IL GOVERNO PRENDE E L’INAIL NON PUò SPENDERE

Creato il 25 agosto 2011 da Madyur

A 2 anni e mezzo dal terremoto che colpì l’Abruzzo , L’Aquila è ancora da ricostruire , l’Università e l’Ospedale ancora danneggiati. L’Inail aveva deliberato un anno fa , due miliardi di investimenti , dei quali la metà per la ricostruzione , ma questi fondi non sono stati spesi.

“Purtroppo – spiega Sartori , presidente dell’Inail – le lunghe procedure e i tanti passaggi richiesti dalla normativa attuale che impone all’Italia di effettuare gli investimenti in Abruzzo in forma indiretta , rappresentano un ostacolo alla rapida realizzazione degli interventi”. Così anche se è l’unico ente pubblico che ha soldi in cassa, non riesce a contribuire alla crescite dell’economia italiana.

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I vari passaggi voluti per legge, in effetti blocca gli investimenti. Secondo la determina del presidente , gli interventi in Abruzzo dovrebbero interessare 5 aree : 1) la ricostruzione del tessuto urbano , 2) il settore sociale , ovvero realizzazione di campus universitari e piani di edilizia pubblica a canone basso , 3) Il settore turistico-ricettivo , con il recupero e la riqualificazione di alcuni centri storici danneggiati dal sisma, 4) Il recupero di strutture sanitaria, 5) la cultura con interventi su strutture danneggiate o da ricostruire.

All’Abruzzo servirebbero , ma i soldi stanziati sono lì e non si sa quando verranno spesi. Stessa storia dell’altro miliardo che è destinato all’acquisto di immobili da affittare alle Pubblice amministrazioni. L’Inail è l’unico istituto della Pubblica amministrazione che chiude strutturalmente i bilanci in attivo. Incassa cioè più contributi delle prestazioni che eroga. Anche l’anno scorso ha chiuso in attivo per 1,3 milioni.

Questi soldi, tranne qualche eccezione, non rimane in disponibilità all’ente ma vengono incamerati ( per legge) dal Tesoro presso un conto infruttifero nominalmente intestato allo stesso istituto. Ma di fatto vengono spesi dal governo. Negli anni il famoso tesoro accumulato sul governo è diventato un patrimonio di 20 miliardi. Al 30 giugno di quest’anno ammontava a 18 miliardi e 994 milioni.

Secondo Sartori se venisse svincolata una parte del tesoro si potrebbero promuovere investimenti per portare in atto la famosa crescita.


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