di Maria Grazia Catanzani
Il trasporto ferroviario e, soprattutto i collegamenti “da” e “per” Spoleto sono, ormai da anni, una vera e propria “croce” per chi, per motivi di lavoro, essenzialmente, ma anche di puro e semplice turismo, parte o arriva a Spoleto.
Una eccellenza mondiale come questa necessita di collegamenti efficienti. Infatti molti utenti del servizio ferroviario sono lavoratori pendolari e, si presume, continueranno ad esserlo fino alla pensione, stanti le attuali difficoltà nell’impiego in tutto il bacino umbro, dello spoletino in particolare, e non solo.
Per questo Lista Due Mondi prende una netta posizione in favore dei pendolari e non, facendo proprie e chiedendo, con forza, interventi atti a soddisfare le richieste del “Comitato Viaggiatori Spoleto” condividendone le difficoltà evidenziate nella petizione rivolta alla Presidente della Regione Umbria.
“Non ci son più treni veloci che fermino a Spoleto – fa notare Lista Due Mondi – esiste solo, ad oggi, un “Freccia Bianca” che transita in Umbria facendo sosta solo a Foligno e Terni. Per andare a Roma si è costretti a prendere dei treni regionali, lentissimi, igienicamente e strutturalmente non idonei e che, per di più, impiegano fino a due ore (negli ultimi mesi questa tipologia di treni nella tratta Roma-Ancona accumula ritardi che arrivano sino a oltre 90 minuti (n.d.r.), creando disagi insostenibili a chi viaggia quotidianamente e chi si sposta per turismo: viene da sé che l’utente è indotto a scegliere altre mète.
Per questo Lista Due Mondi ha trasmesso una interpellanza al Sindaco, affinché, in stretta collaborazione con la Regione e con altri Enti ed Associazioni, possa ottenere di nuovo, come fino a qualche anno fa, fermate di Eurostar (ve ne erano almeno tre al giorno: alle 9 del mattino, alle 17 del pomeriggio e alle 20 di sera – n.d.r.) e, comunque di Freccia Bianca con migliori collegamenti in generale: interregionali, nazionali, e verso l’aeroporto di S.Egidio.
La “città dei Due Mondi” non può più accettare di essere tagliata fuori dall’intero circuito del trasporto nazionale restando, ad oggi, su un “binario morto” rispetto ad altre realtà nazionali molto più piccole di Spoleto e con esigenze molto minori.