Il Tunnel. Quello vero, non quello della Gelmini.

Non c'è luce in fondo a questo tunnel. La luce è sempre alle spalle, spinge, fa forza, insiste perché si entri.
Il buio assorbe e riflette. Fa riflettere perché riassume molti archetipi quest'opera di Anish Kapoor, appositamente pensata per gli spazi della Fabbrica del Vapore.
L'abbiamo fatto, l'abbiamo rifatto. Da soli (noi adulti), tutti e tre, G. un po' da sola un po' no.
Non riuscivamo a smettere, ogni volta le sensazioni erano diverse. Il primo attraversamento è stato accompagnato da forti sensazioni fisiche: la leggera perdita di equilibrio, il rallentamento dei passi, la sensazione fisica delle onde sonore della nostra voce che rimbalzavano vibrando su di noi.
Poi, ad ogni nuova volta, sempre più sicurezza, fino a diventare un gioco divertente.
Abbiamo attraversato quel tunnel di quasi sessanta metri, completamente buio, tenendo G. per mano.
Lei aveva un po' paura ("ma non tanta eh", dixit).
Noi ci siamo sentiti forti perché le nostre ombre erano piccole, grazie a lei.

All'installazione è dedicato anche un sito, linko qui la pagina relativa al percorso didattico proposto alle scuole, può dare qualche spunto.
Il sito di Anish Kapoor è qui, c'è da perdersi.
C'è tempo fino all'8 gennaio.
Oggi si è illuminata anche MammaC