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Il valore sociale del software libero

Da Idl3

Come ogni comunita’, anche quella del software libero esiste perche’ ha profondi valori, condivisi dai suoi membri. Ma quali sono questi valori? E perche’ sono cosi’ importanti per i singoli individui e per la societa’? Per capirlo dobbiamo dare alcune definizioni, capire cos’e’ l’informazione e come si diffonde, e anche il peso dell’individuo nello sviluppo della societa’ e quello della societa’ nello sviluppo dell’individuo.

Il valore sociale del software libero

Sono temi difficili, ma cerchero’ di trattarli con una certa leggerezza (ma non con superficialita’). Cominciamo col dire che l’uomo e’ un animale sociale, e in quanto tale, nell’evoluzione ha sviluppato l’esigenza della collaborazione. Per sopravvivere gli esseri umani hanno creato comunita’, gruppi in cui ogni singolo individuo aveva un compito, aiutava gli altri e dagli altri era aiutato. Una situazione simile fa’ perno su tre valori:

  • l’importanza dell’individualita’ (cio’ che fa di ciascuno di noi un essere specifico, unico e irripetibile);
  • l’importanza della comunita’ (un’insieme di individualita’ tenute insieme da dei valori);
  • l’importanza della collaborazione (il reciproco volontario e consapevole sostegno tra le singole individualita’ e la comunita’).

FORZE IN EQUILIBRIO – Se viene a mancare anche solo una di queste caratteristiche fondanti, viene meno la comunta’, e siamo in presenza di tutt’altra cosa. Se ad esempio venisse meno l’individualita’, con tutta probabilita’ ci troveremo di fronte a una dittatura. A seconda di quale caratteristica venga portata al suo estremo, ci troviamo di fronte a una diversa situazione. Faccio alcuni esempi:

  • Se la collaborazione venisse portata all’estremo, rendendo il sostegno obbligatorio o non consapevole, saremmo di fronte ad una dittatura, in questa situazione le individualita’ vengono annientate, perdono la loro centralita’ (con l’eccezione di alcuni individui che vengono esaltati, ma in quanto simboli, non in quanto individui) e l’unica individualita’ riconosciuta e valorizzata (fino al caso estremo della sua adorazione) e’ quella del dittatore.
  • Nel caso in cui venisse portato all’estremo la centralita’ dell’individuo, saremmo di fronte all’individualismo, una situazione in cui la comunita’ non esiste piu’, perche’ gli individui non sono piu’ legati tra loro da dei valori condivisi, svanirebbe anche la centralita’ della collaborazione, ciascun individuo diventa un’isola e in se stesso cerca indipendenza ed autonomia (raggiunta grazie alla errata concezione oggettivista delle conoscenze e delle capacita’).
  • Infine se venisse portato all’estremo la cenralita’ della comunita’, saremmo in presenza del comunitarismo, una situazione in cui gli individui sono svuotati della loro individualita’ e il loro valore esiste solo in quanto parte della comunita’, che non e’ piu’ comunita’, ma massa. E’ la massa che forma e sostiene i singoli individui in egual modo, mentre gli individui sono solo un numero all’interno della massa.

Dunque individualita’, comunita’ e collaborazione sono tre caratteristiche che devono essere in perfetto equilibrio, per non correre il rischio di portane alcuna al suo estremo. Ognuna di queste caratteristiche e’ fortemente legata alle altre, la sostiene e la definisce nei suoi limiti e nelle sue potenzialita’.

 

Il valore sociale del software libero

L'informazione atomizzata e' come un pezzo di un puzzle complesso che nessuno riesce a vedere nella sua interezza.

L’INFORMAZIONE ATOMIZZATA – Scrivendo a proposito dell’individualismo ho scritto “errata concezione oggettivista delle conoscenze e delle capacita’“, questo e’ un punto fondamentale, infatti conoscenze e capacita’ sono soggettive, e sulla loro soggettivita’ si fonda appunto l’individualita’. Da questo si comprende perche’ nessun uomo sia un’isola, avendo capacita’ e conoscenze limitate, necessita di una comunita’. L’informazione e’ atomizzata, ossia, ciascun individuo possiede (consapevolmente o meno) informazioni uniche, informazioni che ne determinano conoscenze pratiche e capacita’. Nessun individuo e’ capace di gestire tutte le informazioni possedute dall’insieme degli individui, e neppure nessuna impresa. Nessuno dunque possiede un’informazione totale e oggettiva. Diverso e’ il concetto di conoscenza scientifica, che invece e’ oggettiva. L’informazione atomizzata e’ come un pezzo di un puzzle complesso che nessuno riesce a vedere nella sua interezza.

 

Ma se l’informazione e’ dispersa, il frammento posseduto da un individuo, e’ diverso da quello posseduto dagli altri, non solo, e’ addirittura diverso dal frammento che lo stesso individuo possedeva in passato o possiedera’ in futuro. Perche’ l’informazione cambia da individuo a individuo e nel tempo. Non cambia solo l’informazione, essendo oggettiva, cambia anche il suo valore, una medesima informazione, diffusa allo stesso modo tra piu’ individui, avra’ valore diverso per ciascun individuo, e ciascuno di essi la elaborera’ e immagazzinera’ in modo diverso. Ma allora come puo’ l’informazione atomizzata e soggettiva riuscire a creare ricchezza e crescita (innovazione) per la comunita’? Attraverso l’azione dell’individuo che la possiede.

Il valore sociale del software libero
L’AZIONE INDIVIDUALE – Tizio possiede un’informazione che reputa importante, da dunque alla sua informazione un certo valore, ha due possibilita’, ignorarla o realizzarla. Nel caso la realizzi, trasformandola in azione, mette in moto un processo per cui chi viene a conoscenza di questa azione automaticamente immagazzina nuova informazione. E se questa nuova informazione viene volta realizzata, crea a sua volta nuova informazione nelle menti di altri individui che vengono a conoscenza di questa nuova azione, e cosi’ via. Dando cosi’ vita a un processo di trasmissione dell’informazione, una reazione a catena analoga alla fissione nucleare.

Affinche’ gli individui possano realizzare le proprie idee (trasformare in azione l’informazione di cui dispongono) e’ indispensabile che siano liberi di farlo ovviamente, e per garantire la trasmissione, e’ necessario che tutti gli individui siano liberi di trasformare le azioni che derivano da informazioni altrui, in informazioni proprie e successivamente in azioni.

Il valore sociale del software libero
L’IMPORTANZA DEL SOFTWARE LIBERO – Dunque la liberta’ di ciascun individuo e’ un concetto fondamentale per la crescita sociale e individuale. Liberta’ garantita dal software libero. Prendiamo dunque le quattro liberta’ del software libero.

# Liberta’ di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (liberta’ 0):
questa liberta’ premia l’individualita’, incentiva l’individuo a realizzare l’informazione in suo possesso usando il software per uno scopo differente a quello pensato da chi l’ha realizzato. Questa azione a sua volta crea nuova informazione in altri individui, che vedendo un nuovo modo di utilizzare quel software immagazzinano nuova informazione.

# Liberta’ di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessita’ (liberta’ 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito:
la nuova informazione immagazzinata grazie al differente modo di usare un software puo’ essere realizzata proprio grazie a questa seconda liberta’. Puo’ infatti essere realizzata ad esempio una modifica del software o un nuovo software piu’ adatto a quell’uso.

# Liberta’ di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (liberta’ 2):
questa liberta’ garantisce la diffusione del software e la realizzazione delle informazioni, infatti e’ proprio la possibilita’ di accedere, utilizzare e modificare il software che rende possibile la realizzazione delle informazioni atomizzate. Se non ci fosse questa liberta’, non sarebbe possibile per tutti trasformare in azione una propria informazione che necessita di quel software. Questa liberta’, assieme al valore della comunta’ e della collaborazione tra individui rende possibile per chi ha un software a disposizione, condividerlo con chi non ce l’ha.

# Liberta’ di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti da voi apportati (e le vostre versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunita’ ne tragga beneficio (liberta’ 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito:
questa liberta’ si fonda sulla liberta’ 1 e sulla liberta’ 2, e’ un insieme di individualita’ e comunita’. La liberta’ 3 infatti valorizza le conoscenze individuali (le informazioni in possesso del singolo individuo) garantendo a tutti la possibilita’ di modificare il software, e contemporaneamente garantisce che l’informazione, contenuta nel software modificato, possa essere trasmessa all’intera comunita’. In questo modo si innesca il circolo virtuoso della trasmissione di informazione, che a sua volta creera’ nuove azioni (nuove modifiche e ulteriori distribuzioni) e cosi’ via.

Il valore sociale del software libero
I LIMITI NECESSARI – Come abbiamo visto individualita’, comunita’ e collaborazione devono essere in equilibrio, cio’ significa che alcune liberta’ individuali sono limitate, ma non dagli altri individui, dalla comunita’. Conoscete tutti la famosa frase di Martin Luther Kingla mia liberta’ finisce dove inizia la vostra“, ebbene, nel caso del software libero quel “vostra” intende “la comunita’“, dunque “la mia liberta’ finisce dove comincia la liberta’ della comunita’“, ma e’ anche vero che “la mia liberta’ e’ possibile grazie alla liberta’ degli altri“. La liberta’ della comunita’ e’ sia un limite sia un prolungamento e una garanzia della liberta’ individuale.

Io non posso nascondere le informazioni alla comunita’ (rendendo indisponibili le modifiche che ho apportato o ponendo limiti alla distribuzione del software), ma e’ proprio questo che mi garantisce la possibilita’ di ricevere in cambio nuove informazioni, in un equilibrio che garantisce la liberta’ di ogni singolo individuo. Questo equilibrio e’ garantito dalle quattro liberta’, se infatti le prime due sono volte a garantire e valorizzare l’individualita’, le sue conoscenze e le informazioni atomizzate (le liberta’ individuali), le ultime due liberta’ sono invece volte a garantire e valorizzare la collaborazione e la comunita’ (liberta’ comunitarie).

Le liberta’ che garantiscono a ciascuno di esprimere la propria individualta’ e le liberta’ che garantiscono alla comunita’ di beneficiare e contribuire di e con queste espressioni di individualita’, consentono ai singoli individui di ricevere informazioni (nuove conoscenze pratiche) e trasformarle in azioni esprimendo cosi’ la propria individualita’. Tutto cio’ garantisce l’innovazione e la crescita sociale e individuale.

Invece il software proprietario annulla l’individualita’, non permettendo all’individuo di esprimere le proprie conoscenze e capacita’, inoltre annulla la collaborazione e il senso di comunita’, non permettendo alla comunita’ di beneficiare delle conoscenze degli individui, che restano o inespresse, o la cui informazione rimane limitata a quell’individuo o pochi altri. Un atteggiamento antisociale tipico dell’individualismo.

Le quattro liberta’ del software libero come ho scritto garantiscono la crescita e l’innovazione, sia perche’ chiunque puo’ trarre nuova informazione (per il processo di trasmissione), dunque nuova conoscenza, sia perche’ quando l’informazione atomizzata (e dunque limitata) dei singoli individui viene unita in un unico progetto, si crea un valore aggiunto maggiore della somma delle singole conoscenze, creando una crescita esponenziale della conoscenza. La collaborazione non e’ dunque garantita da chissa’ quale sentimento di solidarieta’ dei singoli, ma dal reale vantaggio che produce. Condividere le proprie informazioni con la comunita’ e’ il sistema piu’ produttivo per realizzarle. E questo direi che spiega anche chiaramente perche’ il comunismo (e in parte anche il socialismo) non c’entrino nulla con il software libero, che invece ha piu’ affinita’ con la scuola austriaca e ancor piu’ con l’anarchismo (anche se Stallman personalmente vede la necessita’ di uno Stato interventista, questa idea non e’ contenuta nei valori del software libero).

Il valore sociale del software libero
DOV’E’ IL PROFITTO? – Le quattro liberta’, diversamente da quanto si puo’ pensare, incrementano le possibilita’ complessive di profitto non solo sociale, ma anche e soprattutto individuale. Semplicemente si crea una situazione piu’ equa, in cui da un’informazione atomizzata deriva un profitto atomizzato. Facciamo due esempi, uno in presenza di software proprietario, e l’altro col software libero:

  • Software proprietario – le possibilita’ di realizzare un’informazione sono limitate a chi ha i mezzi materiali per farlo (accesso a finanziamenti) dunque molte idee potenzialmente innovatrici vengono sprecate, chi decide di non sprecare la propria idea ma non ha neppure i mezzi per realizzarla puo’ decidere di venderla a chi puo’ realizzarla. Se chi la puo’ comprare ne comprende il valore la acquistera’, altrimenti la rifiutera’, togliendo la possibilita’ a chi l’avrebbe apprezzata di beneficiarne. Una volta acquistata e realizzata l’idea, i benefici devono coprire i rischi e gli altri costi che chi l’ha realizzata ha assunto. Dunque i benefici saranno concentrati verso chi ha realizzato l’idea. Inoltre e’ quasi anullata la possibilita’ degli altri di trarre informazioni dal software proprietario.
  • Software libero – chiunque abbia un’informazione puo’ realizzarla se ne ha le conoscenze pratiche, altrimenti puo’ condividerla, e’ possibile anche la vendita. Una volta realizzato il nuovo software o modificato uno esistente si attiva il processo di trasmissione delle informazioni, per cui da questa singola realizzazione si crea nuova conoscenza e potenzialmente nuove modifiche o nuovo software. Inoltre con la condivisione del software si crea valore aggiunto. In una simile situazione nascono piu’ informazioni, ne vengono realizzate di piu’ e per ognuna si crea un potenziale business.

Le quattro liberta’ sono una garanzia per ciascuno, ed e’ proprio in base a queste liberta’ che il software libero ha una valenza sociale. Perche’ garantisce l’espressione delle singole individualita’ e il loro valore di sostegno della comunita’, contemporaneamente garantisce anche la crescita della comunita’ e il suo valore di sostegno alle singole individualita’.

Viene naturale a questo punto domandarsi perche’, visti i vantaggi sociali e individuali, il software libero non riesce a soppiantare quello proprietario, perche’ non si riesce a far comprendere a tutti l’importanza dell’uso esclusivo di software libero. In parte a causa dei forti interessi di pochi affinche’ i benefici restino concentrati nelle loro avide mani, in parte a causa dei valori della nostra societa’, che vede i bisogni tipici del consumismo (e che fanno perno sull’individualismo) predominanti rispetto ad altri valori piu’ profondi (che fanno perno su individualita’ e collaborazione), ma guardati nella maggioranza dei casi con superficialita’.

L’obiettivo della comunita’ del software libero deve essere quello di portare le persone verso la liberta’ garantita dal software libero, non quello di rendere il software libero popolare. In questa differenza in gran parte si fonda la dicotomia tra intransigenti e chi scende a compromessi. Ma di questo scrivero’ un’altra volta.


 


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