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Il Vampiro Emil Cioran

Creato il 15 giugno 2011 da Mdalcin @marcodalcin

 

Il Vampiro Emil Cioran
Quando ho attraversato la Romania a piedi circa due anni fa ho subito molto il fascino della Transilvania e dei suoi piccoli paesi agricoli, con i maiali che attraversavano la strada sorridenti e rischiavi anche di schiacciarli con la Bravo e i cavalli che trascinavano carri con sopra contadini sdentati che salutavano allegri (fottendosene dei loro non denti).
Ricordo che da un castello vampiresco guardavo uno di questi villaggi, un agglomerato di casupole,  poco più di capanne e gli orti, i pollai e i cortili, attraversati da donne vestite di scuro, con i capelli coperti da fazzoletti e bambini magri magri, come rami di acero, io guardavo tutto attorno (c’era un po’ di nebbia) e mi chiedevo: è possibile che da un posto del genere, così dimenticato da Dio e dagli uomini, possa essere mai uscito qualche grande uomo, qualche grande personalità della storia, della politica, dell’arte, della cultura. Può un luogo così arretrato dare i natali a qualche grande talento?

Ieri ho preso in mano per caso i “Quaderni 1957 – 1972” di Emil Cioran, un capolavoro assoluto, che non leggevo credo da venti anni circa e mi ero dimenticato che era Rumeno Emil Cioran. Ho letto il paese da dove veniva: si chiama Rasinari ed è in Transilvania, vicino a Sibiu, esattamente nella zona dove io guardavo, dal castello vampiresco, l’agglomerato di case attorno, e mi chiedevo, ma può un posto del genere creare un genio?
Avevo, due anni dopo, la risposta.
E finalmente capivo anche perché Cioran era così ossessionato dall’idea del suicidio.

 


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