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Il Vaticano approva il programma di sacrifici del governo Monti

Creato il 08 dicembre 2011 da Tnepd
Il Vaticano approva il programma di sacrifici del governo Monti Tutti sappiamo che il Vaticano non paga l’ICI ed anzi viene finanziato dallo stato Italiano attraverso l’8 per mille. Tutti sappiamo che lo stato Vaticano è l’unico al mondo che può inviare i suoi emissari ad insegnare la propria dottrina a tutti gli alunni di una nazione estera. Forse non tutti sanno bene quanto il neo governo Monti sia legato alle élite Vaticane ed ai Gesuiti (si tratta di notizie che vengono dalla stampa nazionale e quindi di dominio pubblico, come confermato dalle prove raccolte negli articoli di approfondimento posti in fondo). Ma adesso siamo arrivati alla spudoratezza più incredibile, dal momento che (come ci informa la RAI) Il Segretario di Stato Vaticano commentando la manovra del governo Monti ha detto “I sacrifici fanno parte della vita“.

Farà davvero dei sacrifici costui? Uno dei più alti prelati delle gerarchie Vaticane? Ne dubitiamo, mentre siamo sicuri che gli italiani, specie i ceti medio-bassi di sacrifici ne faranno tantissimi fin troppi. Dopo la ministra che fa uno show degno del migliore Berlusconi piangendo in diretta nell’annunciare drastici tagli alle pensioni, ecco che il Vaticano con questa affermazione di Bertone vuole indottrinare la popolazione Italia facendo credere che sia davvero utile, necessario indispensabile fare dei sacrifici.

Ma tutto questo gran parlare dei sacrifici che dobbiamo fare serve a nascondere la pura e semplice verità: la crisi è stata artificialmente creata per un fine più politico che economico (come Monti ha sostanzialmente lasciato trapelare), ovvero per sostituire gli stati nazionali con un unico superstato europeo, e con un fine di controllo dittatoriale, quello di sostituire la carta moneta con la moneta elettronica.

Tutti sanno infatti che solo enormi giochi speculativi possono avere portato alla situazione attuale ed è ovvio che l’ONU, se decreta una cruenta guerra contro la Libia, di converso non emanerà mai delle direttive contro simili speculazioni, non prenderà posizione contro lo strapotere di quei gruppi bancari le cui folli azioni stanno spingendo sul lastrico milioni di persone. Arrestare un migliaio di persone dovrebbe essere sicuramente più facile e più etico che massacrarne diverse migliaia nel corso di una guerra, ma l’ONU non lo farà mai perché le élite finanziarie comandano l’ONU a bacchetta.

La gente però, sentendo che Monti rinuncia al trattamento economico che gli spetterebbe come ministro crede che egli sia fondamentalmente diverso da Berlusconi e che voglia davvero aiutarci a risanare il debito. Ma una persona che lavora (con incarichi dirigenziali) per le grandi banche (Goldman Sachs) e per le grandi aziende (Coca Cola), che bisogno ha di ulteriori soldi? E se pensiamo che ha creato un governo di banchieri non ci viene in mente la locuzione “conflitto d’interessi”?

Per carità quelle tre parole le si pronunciava solo per condannare Berlusconi ma al di là delle parole poi non si faceva niente: la sinistra quando era al governo non ha fatto mai nemmeno una leggina che contrastasse quei conflitti di interessi. Chissà chi parlerà mai adesso di conflitto di interessi, eppure il mondo della grande finanza potrà acquisire e suddividersi a prezzo stracciato la torta delle aziende statali che verranno sicuramente privatizzate e la gente crede alla manovra ad effetto di questa rinuncia ad ulteriori emolumenti!

Ma ecco due righe di quell’articolo citato in apertura:

”I sacrifici fanno parte della vita”. Così il segretario di Stato Vaticano, Cardinal Tarcisio Bertone, rimandando all’editoriale pubblicato stamattina dal quotidiano dei vescovi Avvenire e all’articolo sulla manovra pubblicato dall’Osservatore romano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano quale fosse il suo giudizio sulla manovra (…). Bertone ha parlato a margine di un concerto nella basilica di S.Maria in Aracoeli, in onore dei Cavalieri di Colombo (…)


Nota: i Cavalieri di Colombo sono un’associazione che si occupa di progetti caritatevoli, e che prende il nome dal famoso marinaio, quello che arrivato in Americanel 1492 non si diede nessuna pena di massacrare gli indios.

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