Chi non l’avesse potuta seguire in diretta televisiva, può vederla con tranquillità al seguente indirizzo: http://youtu.be/P9-ryuKwqDk , ne vale veramente la pena.
A parte il tema del contrasto ai bracconieri, della tutela delle stelle alpine sopra i tremila metri e della solitudine dei pesci rossi nella boccia di vetro, Renzi ha parlato a ruota libera di tutti i mali cha affliggono il nostro Paese. Il tutto aiutandosi con la proiezione di slide molto empatiche, di supporto all’argomento via via presentato.
Nel dettaglio poi il Presidente Renzi si è più soffermato sulle prime riforme affrontate dal Governo e che arriveranno all’esame del Parlamento nelle prossime settimane: lo sblocco dei pagamenti della P.A., il taglio dell’IRPEF di dieci miliardi per dieci milioni di italiani, il taglio dell’IRAP del 10% sulle aziende private con il contestuale aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, che passa dal 20% al 26%, Titoli di Stato esclusi. Vi è poi il taglio del 10% della bolletta energetica per le PMI e per i giovani, dai 18 ai 29 anni, dal primo di giugno ci saranno importanti novità come il Fondo per le imprese sociali. E via così…
Tutti provvedimenti doverosi e necessari, nulla da eccepire, che gli italiani attendono da decenni e che Renzi ha dichiarato essere stati approvati quest’oggi dal Consiglio dei Ministri.
Ma, e qui giungiamo al punto della conferenza stampa che non ci ha convinto, tutte le enunciazioni del Presidente del Consiglio sono tali, cioè sono rimaste al momento dichiarazioni d’intenti, di programma e non sono state “concretizzate” in alcun decreto o disegno di legge. Il Presidente del Consiglio oggi pomeriggio ha enunciato agli italiani quello che il Governo ha deciso di fare da domani in avanti, nei prossimi cento giorni.
Ma questo lo sapevamo già a grandi linee, sono settimane che se ne parla sui giornali e nei talk show televisivi. Probabilmente sarebbe stato più incisivo presentarsi con meno carne al fuoco, ma con due o tre provvedimenti approvati in CDM, presentati nei dettagli alla stampa e portati in Parlamento subito dopo per una rapida discussione.
Renzi evidentemente vuole sfruttare al massimo l’effetto sorpresa che accompagna la sua persona e il suo Governo composto da giovani ministri non ancora avvezzi alla politica romana. Ma c’è un problema: non è possibile cambiare in cento giorni venti e più anni di “modus vivendi” italico. In apertura della conferenza stampa, Renzi ha dichiarato che i nemici del Governo sono tutti coloro che pensano che il cambiamento è impossibile perché si è sempre fatto così. In questo il Premier ha ragione, è un concetto che vale non solo in politica, ma per la vita stessa di ognuno di noi. Solo cambiando, si spera in meglio, il neonato diventa bambino, poi giovane e quindi adulto. La vita stessa è cambiamento, ma non si può cambiare la vita politica italiana in cento giorni. Chi pensa di farlo, o è in mala fede o è fuori di sé.
Del resto il primo vero e concreto banco di prova di Renzi, l’italicum, è andato come è andato. Renzi, è vero, ha portato a casa al 50% (ma il Senato è tutta un’altra storia e vedremo come finirà) la nuova legge elettorale, ma a quale prezzo? Il suo partito si è spaccato su preferenze e parità di genere, la legge non viene applicata per l’elezione del Senato (prima volta nella storia della Repubblica che si andrà a votare con leggi ontologicamente diverse per le due Camere) e non pochi costituzionalisti ritengono che sia anch’essa incostituzionale come il porcellum. Non è certo un buon inizio per il nuovo Premier.
L’Italia e gli italiani hanno bisogno di un Governo e di una classe politica che seriamente si metta a riformare il Paese. Tutte le situazioni indicate da Renzi questo pomeriggio sono reali, ma vanno affrontate con meno enfasi e spettacolarità e più serietà e rispetto. L’ultima cosa che vogliamo è vederci rifilare un’auto nuova e scoprire, dopo cento chilometri, che era usata (e magari è una delle cento auto blu che Renzi ha deciso di mettere all’asta)…