A due anni da “The Scarlet Letter“, Victor Sjöström si ritrovò nuovamente a dirigere Lillian Gish e Lars Hanson per The Wind. La storia raccontata in questo film, è tratta dal romanzo omonimo di Dorothy Scarborough e venne adattata per il grande schermo da Frances Marion (pseudonimo di Marion Benson Owens), nota sceneggiatrice americana, prima donna a vincere un Oscar per la migliore sceneggiatura (nel 1930 con The Big House, ne vinse un secondo nel 1932 con The Champ). Vedendo questo film non si può nuovamente evitare di fare paragoni con la successiva filmografia di Bergman. Questa volta abbiamo un elemento naturale, il vento, che funge da vero protagonista della vicenda. Sulla sfondo abbiamo una giovane donna in cerca del suo futuro, che si ritrova in balia del vento, che si riflette anche negli eventi che sembrano letteralmente piovere sopra la protagonista senza che lei possa in qualche modo influenzarli.
La giovane Letty (Lillian Gish) viene invitata dal cugino Beverly (Edward Earle) a stare nel suo ranch. Sul treno che la deve portare nella sua nuova casa, viene adocchiata dal viscido Roddy (Montagu Love) che le rivela come il posto in cui si sta recando sia noto per essere perennemente soggetto a violenti raffiche di vento. A complicare ulteriormente le cose interviene la moglie del cugino, Cora (Dorothy Cumming nota per la sua interpretazione della madre di Gesù in “Il Re dei Re” di DeMille, qui in una delle sue ultime apparizioni sul grande schermo) che teme che Letty le porti via il marito. La protagonista, dopo aver rifiutato la proposta di matrimonio di Roddy perché già sposato, è quindi costretta a sposare Lige (Lars Hanson) pur senza amandolo. Terrorizzata dal vento e dai suoi fantasmi, Letty affronterà le proprie paure fino al colpo di scena finale e liberatorio.
Il film colpisce per le belle riprese complicate dallo svolgimento in luoghi spesso aperti e dalla presenza del vento sabbioso. Certamente il momento più alto è quello della tempesta di sabbia finale dove la casa viene completamente scossa dalle raffiche implacabili. Bella la prova della Gish che interpreta benissimo la fragile Letty scossa dalle sue ossessioni e paure, come quella di Lars Hanson, qui alle prese con un burbero ragazzo dal cuore d’oro. Protagonista assoluto, come detto, è però il vento, rappresentato come un pauroso cavallo fantasma che scorazza nelle praterie dell’aria. Lo stesso vento è qui anche una metafora volta a mettere luce sulla situazione psicologica della stessa Letty, la quale imparerà che solo identificandosi con esso e accettandolo potrà superare l’incubo della pazzia: il vento può essere un feroce nemico ma anche un grande alleato per chi sa capirlo e apprezzarlo.In Italia film era stato rilasciato in DVD dalla Moviemax nel 2008, ma risulta attualmente non disponibile. Se si vuole visionare il film segnalo l’edizione spagnola, con il titolo di El Viento, edita dalla Llamentol e disponibile anche in edizione da collezione. Unica pecca il prezzo, forse leggermente troppo alto. Vi lascio con un piccolo video che riprende alcune scene dove vediamo il vento in azione. Buona visione!
Curiosità: Contrariamente a quanto accade di solito fu la stessa Lillian Gish a volere al suo fianco Lars Hanson e a scegliere Victor Sjöström alla regia. L’attrice, infatti, colpita dal romanzo, chiese subito a Irving Thalberg, capo della MGM, di poterne fare un adattamente cinematografico definendo anche parte del cast e il regista.