All’ombra del tragico fine settimana, tra una bomba e un terremoto si sono concluse le elezioni amministrative che vedevano riflesse i malumori italiani e le nuove aspettative. Mentana, si collega da studio e parte nel primo pomeriggio, con una lunga diretta, finisce, con il riassunto serale nel telegiornale, infine cede la parola agli altri appuntamenti che bene o male intavolano il confronto dialettico sul nuovo panorama politico, disegnato dal voto.

Sarà la coda e l’agonia della vecchia maggioranza?
Lo vedremo, intanto prendiamo atto che dobbiamo costruire la terza Repubblica con un sistema che garantisca trasparenza. Leviamoci la zavorra ed entriamo in una nuova fase che cambierà la politica. Un voto importante che segna la clamorosa vittoria del M5s che ha ottenuto il 60% dei voti e che ora si proietta al centro della scena. Mentre le forze politiche stanno a guardare, il nuovo sindaco viene accolto festosamente i piazza, lo aspetta il buco economico, dopo gli scandali e il commissariamento. Ma è chiaro che si respira un altra aria a Parma, un cambio radicale che avanza temerario, contro la vecchia e statica politica.
Una vittoria dei cittadini scontenti, un segnale chiarissimo ai partiti. Nei numeri elettorali, ci sono le sfide che attendono l’attuale classe dirigente perché parecchie città hanno cambiato bandiera. Travolti da un flop elettorale devono prendere atto che qualcosa è cambiato, che i cittadini chiedono altro. Un campanello d’allarme che la politica non può non aver sentito.
