È emerso, semmai, come ha accuratamente raccontato su questo giornale Massimo Franchi, un rancoroso rifiuto della stessa ministra a definire l’esercito dei lavoratori in bilico (300mila secondo gli ultimi dati prima nascosti e poi emersi) come “esodati”. Lei vorrebbe che fossero definiti con un termine assai piu incoraggiante ossia “salvaguardati” o perlomeno “in via di salvaguardia”.
Un gioco di parole che non può certo convincere lavoratori e sindacati. Lo hanno testimoniato sabato nella grande manifestazione di Roma indetta per chiedere una svolta risolutiva nell’azione di governo. Con obiettivi (riforma fiscale, patrimoniale) capaci di far uscire il Paese dal solo rigore depressivo. Camusso, Bonanni, Angeletti hanno altresì chiesto una soluzione immediata per l’esercito degli esodati.
Ecco perché la ministra invece di accontentarsi di ascoltare una volta tanto una voce operaia dovrebbe fare ora quel che non ha fatto prima. Chiamasi trattativa, negoziato, confronto con le organizzazioni sindacali. Attorno a un tavolo avrebbero potuto sbandierare le cifre, obbligare l’Inps ai suoi doveri informativi, impedendo le trappole di Mastrapasqua. Magari ricostruendo le varie situazioni perché gli “esodati”, I lavoratori in bilico, non sono tutti eguali. Magari correggendo, come suggerisce Tito Boeri su www.lavoce.info, il recente intervento sulle pensioni rendendolo flessibile e non promotore di situazioni insostenibili.
Siamo a un bivio pericoloso perché la riforma che doveva essere innovativa è diventata un pasticcio e rischia di saltare come sostengono osservatori non di parte (Walter Passerini su La Stampa). Sarebbe opportuno fare un passo indietro. Gli esodati, il mondo del lavoro, aspettano non tanto perdite di tempo, o dimissioni miracolose di Elsa Fornero, ma soluzioni vere. È meglio che la ministra non ascolti I suggerimenti de Il Foglio di Giuliano Ferrara che ha prima paragonato Elsa a Marchionne (con un caso Fiat che ha decretato il bando per la Fiom ma anche per le sorti produttive industriali) e poi a Bettino Craxi. Ha infatti scritto: «Forza Elsa siamo con te fino alla fine, fino alle monetine». Un pessimo augurio.